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mercoledì 11 aprile 2018

Mostra “The End of History” di Barry X Ball: presentata oggi la nuova tappa della pluriennale collaborazione tra JTI e FAI


Nuova tappa della pluriennale collaborazione tra JTI e FAI:

a partire dal 12 aprile a Villa Panza la mostra

"The End of History" di Barry X Ball

 

Villa Panza inaugura una mostra dedicata alla scultura grazie alla partnership tra JTI e FAI

 

Milano, 11 aprile 2018 – Una nuova importante tappa del consolidato percorso che vede vicini da anni JTI (Japan Tobacco International) e FAI – Fondo Ambiente Italiano per la valorizzazione di Villa e Collezione Panza a Varese, storica dimora celebre in tutto il mondo per la sua collezione di arte contemporanea: questo, in sintesi, rappresenta per Villa Panza la mostra dal titolo "The End of History" di Barry X Ball, aperta al pubblico dal 12 aprile al 9 dicembre 2018 grazie al sostegno di JTI.

 

La mostra del celebre artista californiano, conosciuto per le sue opere che travalicano i limiti fisici e concettuali della scultura, si snoderà in un lungo percorso all'interno della Villa e anche nel nuovo spazio delle Rimesse per le Carrozze ed esporrà le prime opere a fondo oro, ritratti policromi realizzati con materie prime sofisticate e una selezione dei masterpieces dell'artista, tra cui Purity, Envy, Sleeping Hermaphrodite in marmo belga nero e il ritratto di Giovanni Paolo II, realizzato appositamente per la mostra.

 

"Siamo particolarmente lieti di poter definire JTI come sostenitore di lunga data del FAI per le sue iniziative in ambito artistico, culturale e sociale. Siamo certi che le collaborazioni di maggior successo sono quelle che condividono ideali, valori e visioni. Quello tra JTI e FAI, infatti, è stato un percorso di crescita reciproca, non solo a beneficio di Villa Panza e della sua collezione, che si è arricchita negli anni di straordinari capolavori artistici, ma anche, e soprattutto, a beneficio della società in cui viviamo" ha dichiarato PierCarlo Alessiani, Presidente e Amministratore Delegato di JTI Italia. "Dal 2016 JTI sostiene "Bene FAI per tutti", un'iniziativa di grande valore sociale nel quale crediamo molto e che è in continua espansione. L'augurio è quello di poter continuare a offrire, soprattutto a visitatori con disabilità intellettive ai quali si rivolge il progetto, percorsi di visita sempre più interessanti e su tutto il territorio nazionale."

 

La mostra di Barry X Ball nasce nell'ambito della collaborazione pluriennale tra JTI e il FAI, iniziata nel 2012 proprio con l'intento di valorizzare Villa e Collezione Panza a Varese, una delle più prestigiose proprietà della Fondazione. A partire dal 2016 la collaborazione tra JTI e FAI si è estesa anche alla promozione di iniziative di valore sociale, con il progetto "Bene FAI per tutti". Un'iniziativa che, oltre a Villa Panza, coinvolge Villa Necchi Campiglio a Milano e, da fine 2017, anche il Castello e Parco di Masino a Caravino (TO), Villa dei Vescovi a Luvigliano di Torreglia (PD) e Torre e Casa Campatelli a San Gimignano (SI). Sviluppata insieme a L'Abilità Onlus e alla Fondazione De Agostini, il progetto ha lo scopo di rendere i Beni FAI accessibili alle persone con disabilità intellettive. 

 

JTI

JTI opera in oltre 120 paesi ed è uno dei maggiori produttori di tabacco a livello internazionale. Con sede centrale a Ginevra, Svizzera, JTI impiega circa 40.000 persone in tutto il mondo ed è stata riconosciuta Global Top Employer per il quarto anno consecutivo. JTI è un membro della Japan Tobacco Group of Companies. 



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La DESIGN WEEK di BASE Milano: mostra "Trouble Making" a cura di RAUMPLAN e i nuovi prototipi di rigenerazione urbana: portineria, officina, cortile | Via Bergognone 34


BASE Milano alla Design Week 2018

 

Un'indagine critica sul city making, le smart cities e le nuove forme di progettazione e rigenerazione urbana protagoniste del Fuorisalone all'ex-Ansaldo:

 


 > la mostra "Trouble Making. Who's making the city?" a cura di Raumplan


> la presentazione dei nuovi prototipi di servizi e funzioni di BASE:
portineria di quartiere, officina in condivisione e cortile rigenerato 


> spazi in corso di rigenerazione verso il raddoppio di BASE a 12.000 mq

 

17 - 22 aprile 2018

Milano, Via Bergognone 34

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Preview stampa lunedì 16 aprile dalle ore 15.00 alle 19.00

 

Martedì 17 aprile festa di apertura organizzata da Threes

In occasione della Design Week 2018, BASE Milano - tra i più importanti progetti di rigenerazione urbana in Europa - propone una riflessione critica sul city making e le nuove forme della trasformazione urbana.

 

Ad aprire il racconto sarà "Trouble Making. Who's making the city?", una mostra commissionata da BASE Milano e a cura di Raumplan sui fenomeni di massa e le reti virtuali che stanno cambiando il volto delle nostre città. Attraverso il lavoro di artisti, fotografi, designer e videomaker, la mostra offre una lettura di alcuni fenomeni collettivi che coinvolgono la realtà urbana: dall'esplosione dell'attività dei corrieri ai nuovi circuiti del turismo di massa, fino ai processi innescati dalla sharing economy, dall'home sharing e dall'informazione online fai-da-te. Chi sono gli attori e quali sono i processi che, realmente, «fanno città», in un'epoca in cui la disciplina urbanistica appare sempre più in crisi? I contributi in mostra indagano le conseguenze e l'impatto dei grandi flussi globali di capitali, informazioni, merci e turisti, sulle realtà a scala locale e sulla vita delle persone.

Tra i progetti esposti: l'analisi delle fotografie degli alloggi di Airbnb a cura di Calibro, Donato Ricci e Òbelo che individuano i capisaldi di un'estetica omologante caratteristica degli interni delle case e delle camere in affitto sulla piattaforma; le fotografie di Delfino Sisto Legnani che ritraggono alcuni dispositivi come i bottoni di Amazon e le serrature smart controllabili in remoto per la consegna dei pacchi; il filmato realizzato da Louis De Belle e Giacomo Traldi che racconta gli itinerari cittadini del turismo su gomma; un'indagine fotografica sui corrieri del food delivery realizzata da Louis De Belle insieme a Nicolò Ornaghi; un contributo sulle conseguenze urbane dei flussi di informazione online presentato da Giga Design Studio e Superinternet. Il percorso espositivo chiude con una scultura di Ayr che si appropria di uno dei più famosi prodotti di Achille Castiglioni.

 

Tra i casi studio di progettazione urbana, la stessa BASE Milano che presenterà al pubblico una nuova porzione di spazi in corso di rigenerazione – da 6.000 a 12.000 metri quadri –, con nuovi prototipi di servizi e funzioni: una portineria di quartiere di nuova concezione, una rinnovata officina interna in condivisione e un cortile che da area di carico-scarico industriale viene restituito alla città e trasformato in spazio per l'intrattenimento culturale.

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Foto_Campagna mostra "Trouble Making"_©DelfinoSistoLegnani

Al suo terzo Fuorisalone, BASE si riconferma quindi un punto di riferimento fondamentale per l'innovazione, la creatività e la cultura, proponendosi come caso studio per nuovi modelli di rigenerazione urbana: uno spazio pubblico, gestito da un'impresa sociale privata, non-profit, frutto di un consorzio misto di associazioni e imprese private, auto-finanziato, che vive sul mercato, con una programmazione partecipativa e miscellanea, costruita insieme a molteplici attori culturali della città. Un ecosistema in continua trasformazione, caso unico nel suo genere e allo stesso tempo parte di un processo di trasformazione più ampio che interessa larga parte delle aree metropolitane occidentali, in cui l'arretramento del manifatturiero lascia spazio a nuove industrie e nuove funzioni urbane. Una scelta – quella di indagare i processi urbani e di rigenerazione – che scaturisce proprio a partire dall'attuale fase evolutiva che vede BASE come una grande Learning Machine: una macchina per l'apprendimento, laboratorio di formazione permanente al servizio della città, del quartiere e dei professionisti delle industrie creative. E, allo stesso tempo, una macchina che apprende, un grande organismo capace di mettere in dialogo comunità creative diverse per assorbire, condividere e ritrasformare reciproci contenuti e contaminazioni.

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SERATE MUSICALI | Suoni di rigenerazione

In linea con le tematiche scelte per questa edizione del Fuorisalone, la programmazione musicale della Design Week 2018 sarà dedicata a celebrare le scene musicali e le sottoculture urbane che storicamente hanno avuto un impatto sulle trasformazioni urbane.

Il programma delle serate musicali negli spazi reinventati di BASE, prevede tutte le sere all'ora dell'aperitivo musica nel cortile (tempo permettendo) dell'ex-Ansaldo, trasformato da piazzale di carico scarico industriale e luogo sociale e culturale, dancefloor e bar. Le serate proseguono poi fino a tarda notte all'interno dell'ex-edificio industriale.

Inoltre, per tutta la durata della Design Week, Radio Raheem - la web radio indipendente di Milano - si trasferisce ne La Portineria dell'Ex Ansaldo con la propria programmazione, fatta di musica e interviste ai protagonisti del design, e non solo.

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BASE Milano

Con il patrocinio del Comune di Milano

Un progetto di: ARCI Milano, Avanzi, esterni, h+, Make a Cube3

Con il supporto di: Fondazione Cariplo

Partner: iGuzzini Illuminazione

Partner Tecnici: Azienda Grafica Italiana, COEX Naturally Fireproof, Duravit, Dyson, PRESTO, Redaelli Velluti, RIVO interior, Sikkens - AkzoNobel, Venber – Geo Hydrica, Zumtobel Group

 

Partner della Design Week 2018

Media partner: Domus, Zero

Con il supporto di: Tortona Design Week

Partner: Ageas UmbertoPiedi, AmicoBlu, Desamanera, 90x100 FERRO




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giovedì 5 aprile 2018

A Salerno MARCELLO DIOTALLEVI “In forma di viaggio, francobolli e lettere da Citera"



SPAZIO OPHEN VIRTUAL ART GALLERY
 MARCELLO    DIOTALLEVI
“In forma di viaggio, francobolli e lettere da Citera"

a cura di Sandro Bongiani

Dal 18 aprile 2018 al 1 luglio 2018
Inaugurazione:  mercoledì 18 aprile  2018,  ore 18.00

“In forma di viaggio, francobolli e lettere da Citera” è il titolo della mostra personale  che lo Spazio  Ophen Virtual Art Gallery di Salerno dedica a Marcello Diotallevi, uno dei più interessanti   artisti contemporanei italiani nati negli anni quaranta, che per questa  mostra  presenta  42 opere (24 Francobolli d’artista  e 18 Lettere da Citera)  realizzati  tra il  1984  e il  2012, oltre quarant’anni di ricerca, dagli esordi figurativi dei primi anni ’80 fino a oggi.



PAROLE  AL  VENTO

Poema visivo di Giovanni Bonanno
dedicato a Marcello  Diotallevi


A
Fano,
a un passo
dal mare,
 aquiloni stretti
  ad un filo  e  appesi 
per la coda volano leggiadri
sospinti da arifugaci.
 lettere e caratteri tipografici,
si formano e si trasformano  in
anagrammi gentili  che solo pochi  sanno carpire.
Parole  di fiabe  solitarie destinate al vento  si rincorrono e si
arrampicano orgogliosi per la collina per poi lasciarsi 
andare all’ombra del buio   di   una notte stellata,
Sospinti dall’ebbrezza del mare,  formano  strane scie
di seta vellutata dai colori intensi e delicati.
Sotto il portico di Citera,  l’ora dell’oblio segna
il passo con Giove    che raccoglie le ceneri
di un amplesso regalando all’amata  Danae
sospiri, pagliuzze d’oro  e  dolci  lettere  cortesi.
Tra  un bacio rubato e una parola galante,
lettere al mittente
  dal destino ingrato,
francobolli
Cervi
volanti
nati
per caso,
vagano
curiosi
 in
c
e
r
c
a
d
i
t
e

© Giovanni  Bonanno  2012




Marcello Diotallevi, classe 1942, sul finire degli anni Settanta ha iniziato le sue irruzioni nell’area della Poesia Visiva, utilizzando le lettere dell’alfabeto per accumuli, disseminazioni liberati da qualsiasi senso  e significato letterale, e in questi ultimi anni, anche del recupero del colore  e dell’uso gioioso della pittura. Artista di voli a cielo aperto di  “parole al vento”,  di  insolite lettere senza destinatario che ritornano al mittente; lettere in cui l’accumulazione grafica di simboli di tipo grafico creano nuove associazioni sempre imprevedibili e nuove,  disarticolando il linguaggio  e riducendolo a pezzi. L’intera produzione  dell’artista di Fano nasce dall’ibridazione dei linguaggi fino a sconfinare con convincente disinvoltura nella poesia visiva. Di questi ludici interventi provocatori   ne è responsabile Marcel Duchamp artista amato da Marcello per la componente estetica e concettuale. Decisamente rigorosi appaiono i francobolli d’artista e le Lettere da Citera presenti in questa mostra personale che l’artista ha creato  durante  la sua lunga e intensa attività. L’attenzione verso il francobollo d’artista di piccolo formato nasce nel 1984  con un francobollo “Jeune Peinture”, con fiaba al vento,  presentato al Grand Palais di Parigi. Tutti i francobolli presenti trattano temi fantastici, ironici e soprattutto sociali  in linea con la poetica  pungente  e immaginifica dell’artista fanese. Anche le lettere da Citera, opere realizzate su carta (cm 21x30) con tecnica di dattilografia su foto xerografia, rispettano questa attenzione e rigorosa severità alla composizione e al poetico messaggio nascosto e ibridato tra i lineamenti  definiti del corpo. Dedicate alla donna, nascono per essere lette e magari decifrate. Francobollo, lettera e lettere dell’alfabeto diventano così gesto d’amore e nel contempo  veicolo alla ricerca di un ipotetico destinatario. Una sorta di volo poetico  dentro la fantasia e l’incanto  con   la messa a fuoco di  presenze che cercano di esercitarsi al viaggio e  condividere l’in-definito. Lettere dal destino vago relazionano tra gli oscuri anfratti della mente con immaginari  francobolli in attesa che qualche  possibile destinatario possa decrittare gli oscuri presagi della parola, si aggrappano avidamente all’immaginazione e si lasciano trasportare al flusso delle correnti, coscienti  di non poter essere più significato compiuto ma  sola  presenza e indizio sfuggente.    




 MARCELLO    DIOTALLEVI
“In forma di viaggio, francobolli e lettere da Citera"
SPAZIO OPHEN VIRTUAL ART GALLERY
Via S. Calenda, 105/D  - Salerno
Salerno Tel/Fax 089 5648159    
e-mail:  bongiani@alice.it     
Orario continuato tutti i giorni dalle 00.00 alle 24.00


Marcello Diotallevi / In forma di viaggio, francobolli e lettere da Citera



SPAZIO OPHEN VIRTUAL ART GALLERY

MARCELLO    DIOTALLEVI
“In forma di viaggio, francobolli e lettere da Citera"



a cura di Sandro Bongiani

Dal 18 aprile 2018 al 1 luglio 2018
Inaugurazione:  mercoledì 18 aprile  2018,  ore 18.00
“In forma di viaggio, francobolli e lettere da Citera” è il titolo della mostra personale  che lo Spazio  Ophen Virtual Art Gallery di Salerno dedica a Marcello Diotallevi, uno dei più interessanti   artisti contemporanei italiani nati negli anni quaranta, che per questa  mostra  presenta  42 opere (24 Francobolli d’artista  e 18 Lettere da Citera)  realizzati  tra il  1984  e il  2012, oltre quarant’anni di ricerca, dagli esordi figurativi dei primi anni ’80 fino a oggi.





“DALLA  LETTERA  AL VIAGGIO” 

Marcello Diotallevi, classe 1942, sul finire degli anni Settanta ha iniziato le sue irruzioni nell’area della Mail Art con   contatti sempre più intensi  con la Poesia Visiva, utilizzando le lettere dell’alfabeto per accumuli, disseminazioni liberati da qualsiasi senso  e significato letterale, e in questi ultimi anni, anche del recupero del colore  e dell’uso gioioso della pittura. Artista di voli a cielo aperto di  “parole al vento”,  di  insolite lettere senza destinatario che ritornano al mittente; lettere in cui l’accumulazione grafica di simboli di tipo grafico creano nuove associazioni sempre imprevedibili e nuove,  disarticolando il linguaggio  e riducendolo a pezzi. Con le “Fiabe al vento” le parole incantate volano allegre nello spazio come dolci fiabe senza tempo. L’intera produzione  dell’artista di Fano nasce dall’ibridazione dei linguaggi fino a sconfinare con convincente disinvoltura nella poesia visiva. Di questi ludici interventi provocatori   ne è responsabile Marcel Duchamp artista amato da Marcello per la componente estetica e concettuale.
Decisamente rigorosi appaiono i francobolli d’artista e le Lettere da Citera presenti in questa mostra personale che l’artista ha creato  durante  la sua lunga e intensa attività. L’attenzione verso il francobollo d’artista di piccolo formato nasce nel 1984  con un francobollo “Jeune Peinture”, con fiaba al vento,  presentato al Grand Palais di Parigi,  e con un foglio di 20 artistamp dal titolo “For the Peace”  dedicato al tema della pace che rappresenta una colomba con un elmo da guerra in testa.  Successivamente a questa data si susseguiranno altri 22 francobolli fino al 2012, con  “Kite Christopher Marchant”, Canada (International Art Post 89),  “Mailyx”  e  “Mail Heart”, del 1990, “The Lie of Sin”,  “Ponza Island” e “War in the Gulf” tutti del 1991,  “Columbus 500 Years”, del 1992, “Tale to the Wind” e   “Metanetworker in spirit”, ideato per il collettivo Fiera di Bologna, del 1994, “Taboo”, “In memory of Ray Johnson”, del 1995,  “Erma”  del 1996, “Esemplare  2-5” del 1997, le due serie di francobolli “Love Poem in a Landscape” del 1998, “Halloveen” del 1999, “Roma 2000 Amor” e “Iubilaeum”, del 2000, “Chiusura delle case chiuse, 50 anni, 1958-2008” del 2008, e  poi, “Poema d'amore in un paesaggio”, “Italia”, del 2011. L’ultimo lavoro esposto è un “Francobollo Celebrativo per i 70 anni di Marcello  Diotallevi”,   che è stato realizzato appositamente nel 2012  in occasione della mostra Retrospettiva organizzata  presso lo Spazio Ophen Virtual Art di Salerno.
Tutti i francobolli trattano temi fantastici, ironici e soprattutto sociali  in linea con la poetica  pungente  e immaginifica dell’artista fanese. Anche le lettere da Citera, opere realizzate su carta (cm 21x30) con tecnica di dattilografia su foto xerografia, rispettano questa attenzione e rigorosa severità alla composizione e al poetico messaggio nascosto e ibridato tra i lineamenti  definiti del corpo. Alla base di tutto vi è l’ironia come sistema per evidenziare gli aspetti  più particolari,  lasciando alla casualità provvisoria  la possibilità di destare stupore e meraviglia. Migliaia di  caratteri di macchina da scrivere  occupano parti di un corpo estrapolato dal loro contesto per definirsi  come pura  suggestione poetica. Infatti, per ogni opera l’artista parte da un nudo  femminile fotografico, ne fa una fotocopia in bianco e nero, poi scrive sulle parti scoperte di una persona un reticolo di lettere a macchina. A tal proposito nel 1996 Marcello Venturoli scriverà: “E quale comunicazione più immediata, più visiva e insieme più scritta, di una pelle che racconta se stessa in una missiva? Dedicate alla donna, nascono per essere lette e magari decifrate. Francobollo, lettera e lettere dell’alfabeto diventano così gesto d’amore e nel contempo  veicolo alla ricerca di un ipotetico  destinatario. Una sorta di volo poetico  dentro la fantasia e l’incanto  con   la messa a fuoco di  presenze che cercano di esercitarsi al viaggio e condividere l’in - definito. Del resto, tutta l’intera  ricerca di Diotallevi è improntata da questo suo particolare  modo di fare. Lettere dal destino vago relazionano tra gli oscuri anfratti della mente con immaginari  francobolli in attesa che qualche  possibile destinatario possa decrittare gli oscuri presagi della parola, si aggrappano avidamente all’immaginazione e si lasciano trasportare al flusso delle correnti, coscienti  di non poter essere più significato compiuto ma  sola  presenza e indizio sfuggente.     Sandro  Bongiani







BIOGRAFIA 


Marcello Diotallevi è nato nel 1942 a Fano. E' vissuto per lungo tempo a Roma dove per un decennio ha esercitato l'attività di restauratore presso il Laboratorio di Restauro in Vaticano. Ha inizio in quegli anni anche la sua attività artistica all'insegna dell'irrequietezza. Come pittore prima, poi come scultore nei primi  anni Settanta, quindi per qualche tempo si occupa di grafica e infine inizia a scrivere. Sul finire degli anni Settanta hanno inizio le sue incursioni nell'area della Mail Art e della Poesia Visiva di cui è tuttora un impegnato protagonista. In oltre un quarto di secolo di attività artistica ha collaborato con suoi interventi a libri e riviste nazionali e internazionali. Nel corso del tempo ha tenuto varie mostre personali nelle maggiori città italiane, partecipando nel contempo a esposizione collettive in tutto il mondo. Fa parte del gruppo di intervento artistico "I metanetworker in spirit". Si occupa in prevalenza di installazione, Poesia Visiva e Mail Art. E' l'autore della copertina della Guida al Musée National d'Art Moderne - Centre Georges Pompidou di Parigi (Hazan Editeur 1983). Nel 2003 riceve l'invito a tenere una performance nella Sezione "Extra 50" della 50esima Edizione Internazionale d'Arte - Biennale di Venezia ma, non essendo egli un performer, declina l'invito. Nel 2007 è stato invitato alla 52esima Biennale di Venezia e poi nel 2011 alla 54 Biennale di Venezia, Padiglione Tibet, a cura di Ruggero Maggi. Dal 1974 vive e lavora a Fano.


mercoledì 4 aprile 2018

Evento benefico nella Grande Mela: all'asta un quadro della pittrice Welleda Tomasi Cantù

Evento benefico nella Grande Mela: all'asta un quadro della pittrice Welleda Tomasi Cantù

Il ricavato della vendita andrà a favore dell’Ospedale di Borgotaro (PR)

L’iniziativa è promossa dalla “Valtarese Foundation”



È in partenza da Parma una nutrita delegazione di valtaresi per l’atteso evento annuale organizzato dalla “Valtarese Foundation”, attiva oltreoceano da ormai ventotto anni e presieduta da Francesco, per amici Frank, Capitelli.

La comunità parmense presente a New York festeggia anche quest’anno al ristorante Maestro’s Caterers in Bronxdale Avenue con un evento a scopo benefico che si terrà domenica 8 aprile: un pranzo di gala inframmezzato da momenti ufficiali in cui sarà messo all'asta un quadro della pittrice parmigiana, ma valtarese d’adozione, Welleda Tomasi Cantù.

L’artista, conosciuta da anni nella Grande Mela, festeggia il ventennale della sua partecipazione all'appuntamento fisso con la Valtarese Foundation, ed ha preparato appositamente un quadro olio su tela 70x50 cm, dal titolo “Flowers along the Taro river” e raffigurante colorati iris e girasoli su uno sfondo d’acqua dolce.

Il quadro della pittrice Welleda Tomasi Cantù – che andrà all’asta domenica 8 aprile 2018

La pittrice parmense, da sempre sensibile alle iniziative degli italiani all'estero, in particolare con sfondo umanitario e benefico, anche quest’anno ha voluto fare omaggio di una sua opera, affinchè il ricavato dell’asta possa essere di aiuto - insieme alle altre raccolte fondi portate avanti dalla fondazione dei valtaresi a New York - all'Ospedale di Borgotaro, terrà alla quale è particolarmente legata e di cui è diventata cittadina onoraria.


L’evento newyorkese premierà inoltre il direttore del reparto di Radiologia dell’Ospedale di Borgotaro Carlo Fortunati e la direttrice senior dell’Istituto di Energia Nucleare Americano di Washington Monica Trauzzi, originaria della Valtaro.

Ad accompagnare la delegazione parmigiana, il vice Sindaco del Comune di Borgotaro Matteo Daffadà e il direttore di filiale della banca sponsor Bper di Borgotaro Cristiano Delmaestro, unitamente al vice direttore generale e capo area Bper Pier Pio Cerfogli.

La pittrice parmigiana Welleda Tomasi Cantù

La pittrice Welleda Tomasi Cantù sarà in più ricevuta in forma ufficiale al Consolato Generale d’Italia di Park Avenue, per portare al Console Generale Ministro Plenipotenziario Francesco Genuardi, un cadeau del Museo Glauco Lombardi di Parma, città della Cultura 2020, unitamente ai saluti della direttrice Francesca Sandrini e del sindaco di Borgotaro Diego Rossi.

Oltre ai momenti istituzionali, sono previste visite guidate alla città e una giornata a Washington, prima del rientro in Italia il prossimo 11 aprile.

Francesca Caggiati

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