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mercoledì 26 aprile 2017

Frammenti d'arte Monteverde Vecchio è lieta di invitarvi tutti alla Mostra d'arte "La decorazione pittorica romana" dello Studio Cardone dal 06 al 20 Maggio.

Inaugurazione Sabato 06 Maggio ore 1830.
Aperitivo di benvenuto. Ingresso gratuito.

"Lo Studio Cardone: La decorazione pittorica romana".
"Da oltre 60 anni la famiglia Cardone è attiva nel campo della pittura, della decorazione e del restauro.

Innumerevoli sono le tracce artistiche lasciate da Roberto il capostipite e dai figli Riccardo e Laura nei più bei palazzi romani, banche, ville, ambasciate e musei, con interventi in Italia e all'estero.

La loro arte si rivela come l'espressione figurativa più fedele alla tradizione pittorico-decorativa romana, ispirandosi al periodo barocco e agli artisti del sette-ottocento, questo si può notare dai paesaggi classici, dagli ornati, dai finti marmi, dai trompe l'oeil, dove sono maestri del genere.

Numerosi sono gli articoli pubblicati dalle più accreditate riviste del settore quali: A.D. italiano e americano, Gardenia, Ville e giardini, etc.

La loro produzione è molto ampia, con dipinti ad olio, acquarello e tempera, pannelli decorativi con ornati e scene di Roma antica.

L'intento dello Studio Cardone è quello di dimostrare che la pittura può essere ancora interpretata secondo i canoni classici, nel rispetto della migliore tradizione decorativa romana e italiana".


Frammenti d'arte Monteverde Vecchio

Via Arturo Colautti 6/8
00152 Roma
Cell. 3470744067



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Gérard Rancinan | Revolution | Venezia | Bel Air Fine Art Guggenheim pop up gallery | 13 maggio - 31 ottobre


 Bel-Air Fine Art Venice presenta
  Gérard Rancinan
Revolution
a cura di Caroline Gaudrialt

 Happening 11 maggio ore 9.00
Preview Cocktail 13 maggio ore 18.00
Mostra 13 Maggio - 31 Ottobre 2017
Bel Air Fine Art Guggenheim pop-up gallery 
Dorsoduro 686 Venezia
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Gérard Rancinan, Radeau des Illusions
Gérard Rancinan, artista francese acclamato per il suo stile sovversivo e provocatorio. Caroline Gaudrialt, sua storica partner artistica e curatrice. Un happening inatteso in cui verrà snodata la più grande opera fotografica mai esposta a Venezia, una tela monumentale di 9x15 metri in Campo Santo Stefano, sorvolata da un drone, che lancia un messaggio alla città su una tematica quanto mai attuale come l'immigrazione. Una mostra dedicata al lavoro più provocatorio di Rancinan nella nuova pop-up gallery Bel-Air Fine Art Guggenheim, spazio del Gruppo Bel-Air Fine Art mai utilizzato prima per progetti d'arte contemporanea.

Sono questi gli elementi basilari del progetto Revolution, che si preannuncia come uno degli eventi di maggior impatto e certamente fuori dagli schemi nei giorni degli opening della prossima Biennale di Venezia.

Revolution è un progetto artistico incentrato sulle rivoluzioni in atto all'interno della società attuale, dalle lotte intestine nelle banlieu delle metropoli, alle rivolte contro il potere istituzionalizzato della società dei media.

Il lavoro di Rancinan è incisivo e rivoluzionario e verte spesso su tematiche forti, scomode e attuali della società contemporanea. Gli scatti del fotografo francese sono disturbanti e destabilizzanti, ci interrogano senza darci risposte o giudizi, attirando e allo stesso tempo disorientando l'osservatore.

I personaggi ricorrenti che popolano le opere del fotografo provengono dal mondo della società bulimica, mediatica, satura di potere. Tematiche dissacranti e ironiche, che ci interrogano sull'uomo di oggi generando opere  dionisiache e a tratti pulp: angeli punk, rivisitazioni contemporanee di opere  che hanno fatto la storia dell'arte, quali La zattera della Medusa di Théodore Géricault, lavori iconici, che parlano da soli, declinati con un'espressività dirompente.

Fil rouge che lega l'artista a Venezia è l'onnipresente richiamo a Jheronimus Bosch, con l'attenzione lenticolare ai particolari e l'inserimento di personaggi-ibrido, provenienti da una mitologia fantastica e contemporanea.

Il sodalizio tra Gérard Rancinan e Caroline Gaudriault nasce più di venti anni fa quando entrambi collaboravano con la stampa francese e perdura tutt'oggi in una simbiosi letteraria, filosofica e estetica. Caroline lavora con Gérard scrivendo i testi di riflessione sulle grandi tematiche affrontate, è la sua curatrice oltre che il suo complemento poetico. Gaudriault lavora anche sulla scenografia e il layout delle mostre creando installazioni visive dove il percorso è guidato e ritmato dalle sue "calligrafie".



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"Somewhere" mostra bipersonale di Marjan Fahimi e Kristina Milakovic - vernissage 4 maggio 2017


"Somewhere"
Mostra bipersonale di
Marjan Fahimi e Kristina Milakovic
Vernissage 
4 maggio 2017 alle 18:30
alla presenza delle artiste
La mostra si terrà fino al 30 maggio 2017
presso 
Collezionando Gallery
Via Pietro Cavallini 22 - Roma
Info:
+39.33873715137
Due amiche di nazionalità e culture differenti, due artiste completamente diverse ma con una cosa in comune: l'amore per i paesaggi.
Kristina Milakovic (Belgrado 1976) con la sua visione concreta ma spesso onirica dei luoghi che rievocano sensazioni del suo vissuto.
Spesso sono luoghi visionari che non inventano ma svelano una realtà nascosta.
L'albero, elemento principale delle sue opere, emula la crescita con i rami alti nel cielo e le radici salde nel terreno,con la robustezza della sua stazza e l'equilibrio tra ciò che sta sopra e ciò che sta sotto e con la capacità di affrontare i diversi cambiamenti resistendo alle varie avversità.
Marjan Fahimi (Tehran 1982) a sua volta racconta i suoi spazi mettendo in evidenza gli elementi principali della natura: cielo, terra, acqua, aria, vento e luce in una realizzazione quasi astratta ma con una forte carica poetica di ciò che ci circonda.
Il cielo, sempre presente nelle opere di Marjan, che nell'antichità era considerato irraggiungibile per la sua vastità, altezza e lontananza, diventa il simbolo di immensità, potere, libertà ed apertura del mondo così come della mente.
La loro percezione del paesaggio, che non è un luogo definito ma può essere "ovunque", da qui il titolo della mostra, seppur diversa diventa complementare e trascina l'osservatore in un viaggio tra il sogno e la realtà.
Ada Egidio
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Mostra VENTI FUTURISTI nuove immagini | Fino al 2 luglio 2017 | Senigallia, Palazzo del Duca


Venti futuristi
Mostra a cura di Stefano Papetti
Fino al 2 luglio 2017
Palazzo del Duca, Senigallia (AN)


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Fino al 2 luglio 2017 il Palazzo del Duca di Senigallia presenta la mostra Venti futuristi che apre la nuova stagione espositiva del Comune di Senigallia. Attraverso oltre cinquanta opere tra cui dipinti, disegni, studi per abiti, incisioni, prove grafiche ed elementi legati all'arredo della casa, la mostra vuole accendere i riflettori sugli sviluppi che il Futurismo ha avuto nelle Marche a partire dal 1922.

La mostra a cura di Stefano Papetti, direttore dei Musei Civici di Ascoli Piceno e docente di Museologia presso l'Università degli Studi di Camerino, è posta sotto l'alto patronato del Mibact e promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi che continua il suo percorso di valorizzazione dell'arte nelle Marche. L'esposizione inoltre è realizzata con la partecipazione del Comune di Senigallia, che aggiunge un importante tassello al programma espositivo intrapreso già da alcuni anni proponendo mostre di rilevanza scientifica nazionale e internazionale.

Già dal titolo Venti futuristi si vuole subito sottolineare la carica innovativa che il movimento futurista porta nella regione marchigiana e non solo, un vento di cambiamento che non coinvolge solamente le arti figurative, ma tutti gli aspetti del vivere quotidiano, provocando un rinnovamento radicale negli stili di vita.
Venti sono anche gli artisti esposti in mostra, dai firmatari del primo manifesto dell'arte futurista (1909) come Giacomo Balla, Umberto Boccioni, Fortunato Depero e Gino Severini, ai loro giovani seguaci quali Ivo Pannaggi, Sante Monachesi, Umberto Peschi, Wladimiro Tulli, Gerardo Dottori e Tullio Crali.

Nel 1922 a Macerata, presso il Convitto Nazionale, il giovane pittore Ivo Pannaggi organizza una mostra di opere di Balla, Boccioni, Carrà e Depero, guadagnandosi la stima dello stesso Marinetti che fu protagonista di varie serate futuriste allestite nei maggiori teatri delle Marche. Quel momento segna la nascita nella città di Macerata di un nutrito gruppo di pittori e scultori futuristi e il loro definitivo abbandono della tradizione accademica, ponendo le basi per un un primo approccio ai movimenti di avanguardia in una regione – le Marche - rimasta sino ad allora estranea al rapido processo di rinnovamento che andava interessando l'arte nazionale.

Dal 1922 prende avvio anche l'esposizione Venti Futuristi che, attraverso un percorso tematico, approfondisce i vari aspetti della vita quotidiana che il Futurismo intendeva rinnovare - dalla moda al teatro, dalla cucina alla letteratura - opponendosi alla imperante mentalità borghese e passatista.
Grazie ai prestiti concessi dalle Fondazioni delle Casse di Risparmio di Jesi, Macerata, Perugia e Bologna, dai Musei Civici di Ascoli Piceno, Macerata e Civitanova Marche, dalla Galleria Franca Mancini di Pesaro, dalla Fondazione Rosellini, dagli eredi di alcuni tra gli artisti presenti in mostra, nonché da vari collezionisti privati, la mostra getta luce sulla 'seconda stagione' del futurismo che, proprio dalla provincia – e le Marche ne sono un esempio – ha saputo trarre nuova linfa vitale ed evolversi. Evidenzia inoltre la complessità del movimento futurista e la sua volontà di rinnovare ogni aspetto della vita quotidiana.

I capolavori dei firmatari del primo manifesto del Futurismo, come Linee forza di mare di Balla o l'autoritatto di Boccioni, sono esposti in un dialogo costante e serrato accanto alle varie manifestazioni della creatività futurista. A cominciare dai disegni per tessuti ed arredi di Giacomo Balla, provenienti dalla casa museo di Roma, come anche il suo taccuino con disegni di cravatte variopinte e sgargianti, arrivando a prove tipografiche ed altre espressioni legate alle arti applicate, modelli di abiti e capi reali, complementi di arredo tessile per la casa, ma anche disegni e caricature, genere di cui Ivo Pannaggi è considerato l'inventore.
Una sezione della mostra è dedicata all'aero pittura, declinazione pittorica del futurismo, in cui il mito della macchina e della modernità raggiunge il suo apice, ponendo come oggetto centrale delle composizioni la velocità dell'aeroplano, come accade nelle visioni aree degli artisti marchigiani Crali, Dottori e Monachesi.
Un posto speciale è riservato alla creatività femminile che, soprattutto nelle Marche e in Umbria, riesce a superare la misoginia insita nelle teorie futuriste e a ritagliarsi un ruolo di tutto rispetto nel movimento, soprattutto nelle arti applicate, come testimonia, tra gli altri esempi, lo splendido arazzo disegnato da Leandra Angelucci Cominazzini.

La mostra Venti Futuristi vuole anche essere un modo per conoscere meglio la città di Senigallia, località balneare che, oltre alla spiaggia di velluto, conserva importanti testimonianze architettoniche e artistiche. Per tutta la durata dell'esposizione ai visitatori verrà anche proposto un percorso cittadino tra gli edifici realizzati nel corso degli anni Trenta, come il complesso scolastico intitolato a Giovanni Pascoli e la celeberrima Rotonda sul mare.

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“SELFIE-SH” LA NUOVA COLLETTIVA AL NHOW MILANO DEDICATA AL RITRATTO CONTEMPORANEO

A partire dal 4 maggio sino al 15 ottobre 2017 nhow Milano, l'hotel più unconventional della città, si trasforma in un palcoscenico d'eccezione per una nuova, imperdibile collettiva tra arte e design intitolata "Selfie-sh".

La nuova esposizione vuole essere una profonda riflessione sul ritratto contemporaneo: Chi siamo veramente?

Partendo dai selfie tanto di moda oggi, la mostra indaga modi di ritrarre il sè alternativi e meno incentrati sull'apparenza. 

Si va dal desiderio di apparire estremo che porta a creare un'immagine di sé sempre più distorta, alle foto che parlano del soggetto solo tramite un dettaglio, alle opere che rivelano ciò che, spesso invano, si cerca di nascondere. 
Perchè un selfie rivela spesso più di quello che si vuole mostrare.

Tra gli artisti e i designer che esporranno in occasione della mostra: Angela Lo Priore, Sonia Willki, Fumio Sasaki, Paola Brusa, Iris Ruedel, Donata Zanotti, Domenico Sestito, Dick Enseki, Walter Puppo, Avansguardi, Marc Vincent Kalinka, Marco Mazzei, Morelato, Adrenalina, Xenia Design, Mamarocket e Davide Giulio Aquini, Ilaria Bianchi, Dozen, goshhh!!!, Rair, Paulangelo Italia.



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Trieste, mostra collettiva Sala Teatro Piccola Fenice - Disorientamenti

DAL 28 APRILE AL 20 MAGGIO 2017
La sala Piccola Fenice ospita "Disorientamenti"
Mostra collettiva sul paesaggio
Si inaugura venerdì 28 aprile alle ore 19.00 presso la sala Piccola Fenice la mostra collettiva degli artisti: Gavino Piana, Alessandra Rossi, Darja Stefancic, Paola Tassetti, Loredana Verni, Claudia Raza.
La mostra presenta sei declinazioni differenti sul tema del paesaggio. Gli artisti triestini Alessandra Rossi, Loredana Verni e Claudia Raza presentano opere di natura espressionista. 
L'artista sardo Gavino Piana presenta un confronto fra paesaggi interni ed esterni composto da opere su tela; l'artista slovena Darja Stefancic propone un ciclo di paesaggi surreali dai forti contenuti coloristici ed infine l'artista marchigiana Paola Tassetti presenta una serie di tavole in digital art incentrate sul paesaggio anatomico.
La mostra sarà visitabile fino a sabato 20 maggio.

Disorientamenti
Sala Piccola Fenice
Via San Francesco, 5 - Trieste
Dal 28 aprile al 20 maggio 2017
Inaugurazione: venerdì 28 aprile alle ore 19.00
Orari:
mar- merc -Ven 16.00-20.00
Sabato 10.30-12.30; 16.00-20.00
Domenica 10.30/12.30
Lunedì e giovedì: chiuso
Info:



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martedì 25 aprile 2017

Mostra dedicata a Kurt Schwitters: Rossana Bucci e Oronzo Liuzzi tra gli artisti presenti

SPAZIO OPHEN VIRTUAL ART GALLERY

PAVILION  LAUTANIA  VIRTUAL  VALLEY  / 1887 - Kurt Schwitters & Marcel Duchamp "UNIVERSI  POSSIBILI / Verso La Globalità Intelligente"  a cura di  Giovanni Bonanno.                                                  
Dal 6 maggio 2017 al 26 novembre 2017– Due proposte  internazionali presentate in contemporanea con la 57th Biennale Internazionale d'Arte di Venezia 2017

KURT  SCHWITTERS  / 1887- Kurt Merz/Ecology
Mostra collettiva internazionale  dedicata  a  Kurt  Schwitters
a cura di Giovanni  Bonanno 
Primo evento  contemporaneo ed indipendente  progettato in concomitanza con la 57th Biennale Internazionale d'Arte di Venezia 2017
Dal 6 maggio 2017 al 13  agosto 2017
Ophen Virtual Art Gallery, Via S. Calenda, 105/D – Salerno
Orario continuato tutti i giorni dalle 00.00 alle 24.00 



KURT SCHWITTERS / 1887 - Kurt Merz/Ecology
Per i 130 anni dalla nascita  di  Kurt Schwitters  (Hannover, 20 giugno 1887 – Kendal, 8 gennaio 1948), lo Spazio Ophen Virtual Art Gallery in occasione della 57° Biennale di Venezia 2017, intende dedicare l'attenzione come evento indipendente e contemporaneo presso il "Pavilion Lautania  Virtual  Valley" a Kurt Schwitters  e Marcel Duchamp che riassumono egregiamente il concetto  di   indagine intesa come il luogo privilegiato per rilevare i sogni e le utopie che nella dimensione metafisica e mentale suggeriscono  mondi e immaginari collettivi.  

Lo studio abitazione dell'artista, nella dimensione creativa, temporale e spaziale definisce l'estensione verso l'altro, nella  necessità di metabolizzare e trasformare la  realtà. 

Una invenzione a tutto campo giocata su  "universi possibili", tra la libertà della creazione e la globalità intelligente del fare arte. 

In questa   prima collettiva internazionale dedicata a Kurt Schwitters  a cura di  Giovanni Bonanno sono presenti 63 opere di altrettanti importanti artisti  che hanno voluto  condividere  tale proposta come artisti di frontiera  a margine  di un  possibile confine e spartiacque al  sistema ufficiale  dell'arte. 

 Artisti presenti:   

Kurt Schwitters, Germania I Marcello Diotallevi, Italia I Lars Schumacher, Germania I Ruggero Maggi, Italia I Anna Boschi, Italia I Clemente Padin, Uruguay I Vittore Baroni, Italia I Luisa Bergamini, Italia I John M. Bennett, Usa I Gino Gini, Italia  I Cesar Reglero Campos, Spagna I G. Franco  Brambati, Italia I Rolando Zucchini, Italia I C. Mehrl  Bennett, Usa I Antonio Sassu, Italia I Mauro Molinari, Italia I Willemien Visser, Germania I Ramona Palmisani, Italia I Emilio Morandi, Italia I Borderline Grafix, Usa I Carlo Iacomucci, Italia I Daniel  Daligand, Francia I Domenico Ferrara Foria, Italia I Fernanda Fedi, Italia I Remy  Penard, Francia I Lancillotto Bellini, Italia I  Marina  Salmaso, Danimarca I Pier Roberto Bassi, Italia I Rosa Gravino, Argentina I Giancarlo Pucci, Italia I Mighel Jimenez, Spagna I Patrizia Battaglia, Italia I Pascal Lenoir, Francia I Renata e Giovanni Strada I Italia, Stathis Chrissicopulos, Grecia I Rosanna Veronesi, Italia I Gruppo Sinestetico, Italia I Leonor Arnao, Argentina I Giovanni Bonanno, Italia I Domenico Severino, Italia I Bruno Cassaglia, Italia I Luc Fierens, Belgio I Lamberto Caravita, Italia I Angela Caporaso, Italia I Mabi Col, Italia I Claudio Romeo, Italia I Daniele Virgilio, Italia I Cinzia Farina, Italia I Fulgor C. Silvi, Italia I Maria Josè Silva – Mizè, Portogallo I Roberto Scala, Italia I Linda Paoli,  Italia I Guido Capuano, Italia I Francesco Aprile, Italia I Carl Baker, Canada I Adriano Bonari, Italia I Oronzo Liuzzi, Italia I Mauro Dal Fior, Italia I Rossana Bucci, Italia I Russell Manning, USA I Willemien Visser, Germania  I Alfonso  Caccavale, Italia I Rosalie Gancie, Usa. 

 

BIOGRAFIA 
Herman Edward Karl Julius Schwitters (Hannover, 20 giugno 1887 – Kendal, 8 gennaio 1948), dal 1908 al 1909 frequenta la Kunstgewerbeschule ad Hannover e dal 1909 al 1914 studia alla Kunstakademie Dresden. 


Dopo aver servito nell'esercito come disegnatore nel 1917, avvia le sue prime esperienze  in ambito cubista ed espressionista. Vicino alla corrente dada berlinese fondò un proprio principio artistico chiamato Merz che adotterà per tutte le sue attività creative, dalla poesia, al collage, alle strutture. 

I suoi primi Merzbilder risalgono al 1919, l'anno della sua prima mostra alla galleria Der Sturm di Berlino e della prima pubblicazione dei suoi scritti sul periodico "Der Sturm". Nel 1920 espone alla Société Anonyme di New York

E' stato un artista tedesco attivo in diverse correnti del suo tempo, tra cui il dadaismo, il costruttivismo, il cubismo, e meglio ricordato per l'utilizzo di mezzi d'avanguardia come il suono, il collage e il dattiloscritto. Le sue opere sono generalmente considerate precorritrici delle moderne installazioni e  delle ricerche ambientali. 

L'artista tedesco, inoltre, può essere considerato come uno dei maggiori esponenti della cosiddetta arte dei rifiuti un'arte basata sull'assemblaggio di materiali di recupero, oggetti ricercati nello scarto della quotidianità, e soprattutto inutili. 

Questi oggetti, apparentemente destinati ad una fine, sono rivalutati da Schwitters, che dà vita a composizioni del tutto complete e originali, sia da un punto di vista formale, sia per l'innovativo riuso, a discapito di una inutile apparenza. 

Schwitters è stato anche un prolifico scrittore, noto soprattutto per la poesia provocatoria An Anna Bl ume, è autore di liriche, tra cui esempi di poesia concreta, di prose brevi e satiriche, di scritti e manifesti di critica d'arte.

Info:
Tel/Fax 089 5648159
e-mail:  bongiani@alice.it     
Web Gallery: http://www.collezionebongianiartmuseum.it


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