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domenica 26 febbraio 2017

“LOVE”, la mostra rivelazione dell’anno al Museo della Permanente di Milano, 17 marzo - 23 luglio 2017


Robert Indiana, Love, 1966-1999. Scultura, alluminio policromo (red and gold), 91,5x91,5x45,75 cm. AP 3/4. Courtesy Galleria d'Arte Maggiore, G.A.M., Bologna, Italia. © Robert Indiana by SIAE 2016


Arriva a Milano “LOVE”, la mostra rivelazione dell’anno.

LOVE. L’arte contemporanea incontra l’amore

  17 marzo - 23 luglio 2017
Museo della Permanente,
Milano
Tom Wesselmann, Smoker, 1971. Vinile colorato su pannello, 144x160 cm. Courtesy: Flora Bigai Arte Contemporanea. © Tom Wesselmann by SIAE 2016

Arriva alla Permanente di Milano - dal 17 marzo al 23 luglio 2017 - LOVE L’Arte contemporanea incontra l’amore, la mostra rivelazione dell’anno.
L’evento, che ha saputo richiamare a sé un vastissimo pubblico nella sede del Chiostro del Bramante, si è rivelato una sfida complessa che ha conciliato l’arte contemporanea con i grandi numeri: sfida che la mostra LOVE. L’arte contemporanea incontra l’amore è riuscita a vincere grazie al tema universale dell’amore, ai grandi nomi dell’arte contemporanea internazionale e alla scelta rigorosa e sapiente delle opere da parte del curatore Danilo Eccher. Un mix vincente di elementi che ha creato un entusiasmo di massa concretizzatosi nelle lunghe code davanti al Chiostro del Bramante di Roma, dove la mostra è stata presentata in anteprima.

Milano, per il suo carattere contemporaneo e fashion, non poteva che essere la sede naturale per il prosieguo del progetto e le sale espositive del Museo della Permanente sono state ritenute le più adatte ad accogliere le 39 opere che compongono questo straordinario racconto sull’amore.

Yayoi Kusama, Tom Wesselmann, Andy Warhol, Robert Indiana, Gilbert & George, Francesco Vezzoli, Tracey Emin, Marc Quinn, Francesco Clemente, Joana Vasconcelos e molti altri sono gli artisti chiamati a raccolta da Danilo Eccher per raccontarci l’amore dal loro punto di vista, tracciando un percorso artistico fortemente emotivo.

La mostra, patrocinata dal Comune di Milano e promossa dal Museo della Permanente, nasce da un progetto di DART - Chiostro del Bramante, è curata da Danilo Eccher e prodotta e organizzata dal Gruppo Arthemisia.
La mostra vede come sponsor Generali Italia, special partner Ricola e sponsor tecnico Trenitalia e media partner Radio Monte Carlo.
L’evento è consigliato da Sky Arte HD.
Il catalogo è edito da Skira.

Tra le opere iconiche, Love di Robert Indiana - un quadrato di lettere che dagli anni ’60 risiede nell’immaginario collettivo di tutti; Smoker #3 (3-D) di Tom Wesselmann, l’intamontabile One Multicoloured Marilyn (Reversal Series) di Andy Warhol e il pulsante Coração Independente Vermelho #3 (PA) di Joana Vasconcelos.

Un’opera nell’opera: i visitatori saranno invitati a lasciare la propria testimonianza all’interno del percorso espositivo, creando un’opera d’arte nuova, che crescerà giorno dopo giorno insieme alla mostra.
 
 
Andy Warhol, One Multicoloured Marilyn (Reversal Series), 1979-1986. Acrilico, polimeri sintetici e serigrafia su tela,  50,8x40,7 cm. Courtesy: Collezione privata (VR). © The Andy Warhol Foundation for the Visual Arts Inc. by SIAE 2016
 

giovedì 23 febbraio 2017

Magia della luce, Specchio e simbolo nell'opera di Lorenzo Ostuni dal 10 marzo ai Musei di Villa Torlonia




Magia della luce
Specchio e simbolo nell'opera di Lorenzo Ostuni

A Roma per la prima volta 
in mostra le incisioni su specchio di Lorenzo Ostuni

A cura di Alessandro Orlandi 
Dall'11 marzo all'11 giugno al Casino dei principi di Villa Torlonia a Roma

Inaugurazione venerdì 10 marzo alle ore 18

Un giorno Federico Fellini si presentò nello studio romano del suo amico Lorenzo Ostuni con un dilemma: come rappresentare visivamente la definizione del Tao, «il Tao è quella cosa che specchia se stessa mentre specchia l'altro»?
Filosofo, regista e studioso dei sistemi simbolici della storia umanaLorenzo Ostuni era già noto come "scultore disimboli", su pietra, legno e altri materiali, raccolti nella sua "Caverna di Platone", lo storico laboratorio nel quartiere romano di Prati.

La sfida rappresentata dal dilemma del Tao lo spinse a proseguire la sua ricerca, sperimentando nuovi materiali e nuove forme. Fu così che approdò agli specchi, scoprendo che uno specchio inciso non solo riflette la figura specchiata, ma riflette anche sulla sua superficie la stessa incisione che reca. Così Ostuni dedicò gli ultimi 30 anni della sua attività all'incisione di specchisviluppando una tecnica originale e raffinatissima basata su un sottile lavoro di incisione a mano a mezzo di un trapano a punta di diamante opportunamente modificato.

La sua produzione conta oltre 300 specchi, realizzati invarie dimensioni e con soggetti di straordinaria complessità. In essi, per citare il critico e storico dell'arte Claudio Strinati (membro del comitato scientifico e autore della prefazione al catalogo della mostra), «sembra chiamato a raccolta tutto il retaggio della tradizione umanistica», il che permette di collocare a buon diritto Ostuni in quel filonedi riflessione artistica che si interroga e si fa interrogare dal soggetto dello specchio, di cui si trovano esempi dallapittura rinascimentale all'arte contemporanea, da Caravaggio a Pistoletto, e che ha trovato forse un particolare momento di espressione nel barocco romano.

Per la prima volta, gli specchi di Lorenzo Ostuni sono accolti in una mostra, promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale-Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturaliper la cura di Alessandro Orlandicon il supporto del Consiglio Regionale della Basilicata, della Città di Tito e della Fondazione Cassa di Risparmio Calabria e LucaniaServizi museali di Zètema Progetto Cultura. 35 trale più significative opere dell'artista, organizzate in un percorso tematico: una prima sala svilupperà la relazione tra il lavoro di Ostuni e la storia del tema dello specchio nell'arte; nelle successive si metteranno invece a fuoco le sue ricerche sui segni zodiacali, le lettere dell'alfabeto ebraico e, ancora, su ritratti e alchimiaPer approdare, infine, al rapporto tra l'uomo e il divino, tra mito e religione.

La mostra aprirà le porte il 10 marzo alle 18, al Casino dei principi di Villa Torlonia, per poi proseguire fino all'11 giugno. Un catalogo delle opere, con prefazione di Claudio Strinati, sarà pubblicato per le edizioni La Lepre.


INFORMAZIONI PRATICHE

Magia della luce. Specchio e simbolo nell'opera di Lorenzo Ostuni
11 marzo - 11 giugno Casino dei Principi, Musei di Villa Torlonia 
Via Nomentana 70 – Roma 
http://www.museivillatorlonia.it 
Orari
Da martedì a domenica ore 9.00-19.00 la biglietteria chiude 45 minuti prima chiuso lunedì 
Biglietto d'ingresso 
Ingresso gratuito per tutti i residenti a Roma e nell'area della Città Metropolitana la prima
domenica del mese.
Biglietto unico integrato Casina delle Civette, Casino Nobile + mostre: € 9,50 intero€ 7,50 ridotto
Per i cittadini residenti nel territorio di Roma Capitale (mediante esibizione di valido documento che attesti la residenza) € 8,50 intero€ 6,50 ridotto.
Biglietto ordinario Casino Nobile + mostre:€ 7,50 intero€ 6,50 ridottoPer i cittadini residenti nel territorio di Roma Capitale (mediante esibizione di valido documento che attesti la residenza) € 6,50 intero€ 5,50 ridotto.
Il biglietto è acquistabile anche con carta di credito e bancomat.
Per informazioni e prenotazioni + 39 060608 (tutti i giorni 9.00 – 21.00) http://ticket.museiincomuneroma.it 


Magia della Luce. Specchio e simbolo nell'opera di Lorenzo Ostuni
11 marzo | 11 giugno Casino dei Principi di Villa Torlonia
fb: @Magiadellaluce


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www.CorrieredelWeb.it

lunedì 20 febbraio 2017

ART CAPITAL, TRAMPOLINO DI LANCIO PER ARTISTI D’AVANGUARDIA


ART CAPITAL, TRAMPOLINO DI LANCIO PER ARTISTI D’AVANGUARDIA

Giovanna Tomasi e Welleda Tomasi Cantù da Parigi già proiettate per importanti eventi a Cannes e a New York

Il Grand Palais, location della mostra Art Capital
Parigi, 19 febbraio 2017 – Si è appena concluso al Grand Palais di Parigi Art Capital, il più grande e importante appuntamento internazionale dedicato all’arte, costituito da quattro saloni che si svolgono in contemporanea: il “Salon des Artistes Indépendants”, “Comparaisons”, il “Salon des Artistes Français”e “Dessin & Peinture à l’eau”, in cui ogni anno si incontrano pittori, scultori, incisori, fotografi, architetti e artisti in genere. L’esposizione, che vede protagonisti oltre duemila artisti selezionati e d’avanguardia provenienti da tutto il mondo, è stata visitata in pochi giorni da più di quarantamila persone.
Questa mostra è anche un trampolino di lancio per giovani talenti, come lo sono stati Seurat, Cézanne, Van Gogh, Toulouse-Lautrec, Braque, Léger, Modigliani e Mondrian, che negli ultimi decenni è diventato famoso esponendo in tutto il mondo.
Una kermesse di altissimo livello, a cui hanno partecipato anche una dozzina di artisti italiani, tra cui le parmigiane Giovanna Tomasi e la madre Welleda Tomasi Cantù.
Art Capital, patrocinata dal Presidente della Repubblica francese Francois Hollande, è un evento dinamico e multiforme, proprio come l’arte di Giovanna Tomasi, che ha saputo precorrere i tempi e le modalità di espressione contemporanea, diventando madrina di una nuova corrente artistica denominata "magmatismo", che consiste nel “magmare” gli oggetti del vivere quotidiano, i momenti della vita, fissandoli su diversi supporti e dipingendoli con colori sgargianti come l'oro, l'argento, il viola, il rosa e il verde.
L’artista, prematuramente scomparsa nel 2012, continua a vivere attraverso le sue opere che, grazie alla madre, vengono esposte in importanti mostre d’arte in Italia e all'Estero.
L'artista Giovanna Tomasi con la sua opera "Venere degli Abissi"
L'opera magmata di Giovanna Tomasi esposta ad Art Capital 2017

L’opera di Giovanna Tomasi esposta ad Art Capital si intitola “Attimo magmato”: circolare come il ciclo della vita, rappresenta, la nascita - o meglio la continua rinascita - e l’eternità dello spirito che ci accompagna nella vita terrena e ultraterrena, fissata con i colori dell’oro e dell’argento. Quel “ferma l’attimo” o “carpe diem” che permette di cogliere e immortalare un istante, una sensazione, un vissuto, per renderlo eterno e fruibile nel tempo.
Giovanna è figlia d’arte, cresciuta in un ambiente stimolante e ricco di ispirazioni artistiche. La madre, Welleda Tomasi Cantù, sensibile pittrice proiettata da sempre in una dimensione metafisica, propone nei suoi quadri olio su tela soprattutto natura e soggetti floreali, in particolare girasoli, da cui è particolarmente ispirata. Il fiore qui diventa simbolo e persona, quasi a voler trasporre su tela emozioni fatte di luce, brezza, colori intensi e percezioni olfattive, cariche di pathos e ricordi.

Welleda Tomasi Cantù, pittrice e madre di Giovanna Tomasi

L'opera in esposizione al Grand Palais di Welleda Tomasi Cantù


Per la partecipazione ad Art Capital Welleda Tomasi Cantù ha dipinto un quadro intitolato “Emanazione colorata dello spirito”, che rappresenta lei e la figlia Giovanna salita in cielo, ma presente e viva come l’aria che respira. Un legame forte che continua a vivere attraverso le loro opere e rappresenta concretamente l’amore eterno tra madre e figlia.

Diverse le mostre in Francia a cui hanno partecipato, insieme o singolarmente, le due artiste parmigiane: più volte ospitate alla Camera di Commercio Italiana a Parigi con mostre personali, al Salon Du Patrimoine Culturel al Carousel du Louvre e ininterrottamente dal 2007 ogni anno ad Art Capital, ma anche nel Principato di Monaco.
Nel Palazzo dei Congressi di Montecarlo è tuttora esposta una delle opere di Welleda Tomasi Cantù, donata dalla pittrice alla Principessa Grace Kelly alla fine di una mostra personale, a cui hanno partecipato i regali monegaschi.
Per Welleda Tomasi Cantù il prossimo appuntamento sarà in aprile a New York per la festa della Valtarese Foundation presieduta da Frank Capitelli, in cui verrà messo all’asta un quadro donato dalla pittrice e il cui ricavato andrà a favore dell’Ospedale di Borgotaro.
Le opere di Giovanna Tomasi invece sono state selezionate per partecipare ad un’altra importante esposizione francese che si terrà a Cannes nel mese di giugno.
Francesca Caggiati

Fabrizio Borelli: Confine # 1


Mostra fotografica a cura di Barbara Martusciello
Inaugurazione: sabato 25 febbraio ore 18.00
Evasioni Art Studio, via dei Delfini 23, Roma

Sabato 25 febbraio alle ore 18.00 si inaugura la mostra fotografica di Fabrizio Borelli: Confine # 1, a cura di Barbara Martusciello presso Evasioni Art Studio in Via dei Delfini 23 a Roma.

Fabrizio Borelli ha alle spalle una ricerca nel campo della restituzione visiva della realtà che ha portato avanti, attraverso il linguaggio video e fotografico, per decenni; l’esperienza professionale con registi tra cui Scola, Tarkovskij, Comencini, Corbucci, Olmi e Giovanna Gagliardo ha allargato i suoi orizzonti e quella in ambito televisivo gli ha permesso di affinare la sua già naturale sensibilità reportistica e il dono della sintesi.  Con la personale Confine # 1 è in mostra un ciclo in bianco e nero realizzato nell’autunno del 1979 quando il Centro Sociale Primavalle e l’ex Ospedale Psichiatrico di Santa Maria della Pietà, entrambi a Roma, accogliendo la rivoluzione portata da Franco Basaglia e le direttive della legge 180 organizzarono una manifestazione per guidare i ricoverati degli ospedali psichiatrici e gli esclusi verso la conquista e il recupero dell’autonomia e della responsabilità personale, lontano dai trattamenti repressivi o contenitivi. Fabrizio Borelli era lì a testimoniare tale iniziativa titolata Uomini e recinti che, egli ricorda “la messa in scena delle esistenze dei ricoverati attraverso visite, azioni, happenings da loro interpretati in una sorta di pellegrinaggio nel territorio romano. Al mattatoio, allo zoo, tra le rovine archeologiche, nelle borgate, nelle piazze del Centro Storico capitolino e alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna si tentava di raffigurare e tracciare un percorso immaginario della riabilitazione, in cui gli ospiti delle ex strutture psichiatriche portavano con loro gli strumenti di coercizione come il letto di contenzione, la camicia di forza, l’elettroshock rendendo tutto manifesto al mondo di fuori. Nelle immagini di Confine # 1 Borelli a questo dato – una sorta di reportage suo peculiare – sovrappone la propria peculiare visione, la propria sensibilità, la sua cultura contaminata e quella fotografica restituendo fotografie potenti e con uno svolgimento sentimentale. Così, donne e uomini attraversano nelle foto, come attraversarono nella vita, una città ancora sospettosa o indifferente, animandola e rendendola consapevole. Riuscendo a portare e a farci vedere la luce in quell’ombra a cui si riferiscono i versi di Paul Celan («Dice verità chi dice ombra»).

Una seconda mostra, con una ulteriore selezione di opere del ciclo Confine # 1, pure curata da B. Martusciello, si inaugura giovedì 2 marzo alle ore 20.00 nell’ambito di Electtronic Art Cafè a cura di Umberto Scrocca da Camponeschi in Piazza Farnese 50/50° a Roma.

Info:
Fabrizio Borelli: Confine # 1

Mostra fotografica a cura di Barbara Martusciello
Testi: della curatrice; di Filippo Di Giacomo

Inaugurazione: sabato 25 febbraio ore 18.00
Dal 25 febbraio al 4 marzo 2017

Evasioni Art Studio
Via dei Delfini 23, Roma
Dal lunedì al venerdì 11.00-13.00 e 16.30-19.00; sabato 11.00-13.00 e 16.30-19.30
Contatti: s.aeva@libero.it  tel. 06 45422513
Ingresso gratuito

Inaugurazione: 2 marzo ore 20.00 nell’ambito di Electtronic Art Cafè - Camponeschi, Piazza Farnese, 50/50a,  Roma
Ingresso gratuito


domenica 19 febbraio 2017

SCHOOL01 SIAMO APERTI: accendiamo Monteverde

Sabato 25 febbraio 2017 
ore 10.00-14.00
Scuola Media F. De André

via Fabiola 15, Roma


Secondo appuntamento con la scuolamuseo di Monteverde in via Fabiola a Roma: dopo l’apertura straordinaria del 21 gennaio si replica il 25 febbraio ore 10.00-14.00

Fino a maggio 2017, infatti, ogni ultimo sabato del mese tutti gli appassionati di arte e didattica, ma anche semplici curiosi, potranno veder dal vivo il progetto sperimentale School01, il cui scopo è di creare un vero e proprio centro di arte contemporanea tra le mura della De Andrè

Accompagnati tra le aule e i corridoi del labirintico plesso dagli stessi alunni, guide museali per un giorno, i visitatori avranno accesso alle oltre sedici opere realizzate dal 2014 a oggi.

Diverse le novità rispetto al precedente incontro: altri due lavori terminati, il WALL15 Black stars, in sinergia tra le quinte elementari e le terze medie, “lavagna nera” costellata di piccoli oggetti e connessioni delebili; e il WALL16 All Colors, con cui interagire attraverso il tatto, cancellazione/restauro di un intervento preesistente grazie alla sovrapposizione di bustine trasparenti riempite di liquido colorato.  

Due nuove opere in lavorazione: l’ingresso alla biblioteca, progettata anche quest’ultima dai ragazzi coordinati da un genitore/architetto; il WALL17 Sconfiniamo, enorme mappa in cui ipotizzare un mondo diverso: per cambiare le sorti del pianeta si passa dalla modifica dei suoi connotati, dalla disposizione delle Nazioni.

Non finisce qui: come tutti i musei che si rispettino, alla collezione permanente si aggiunge la mostra temporanea

Ospite del primo confronto Stefano Bolcato, con un’opera della serie People dedicata ai capolavori della storia dell’arte. Bolcato, che da anni realizza dipinti in cui sostituisce personaggi e ambientazioni con il loro corrispettivo in versione Lego, sarà presente durante l’intera visita per raccontare il suo percorso, il suo approccio, mettendo a disposizione video e materiale documentario.

Le mostre temporanee, chiamate Confronti, sono dedicate soprattutto ai più piccoli, facendoli entrare nel vivo della produzione finalizzata all’esposizione in gallerie e spazi istituzionali, aggiungendo ulteriori tasselli alla formazione continua sui diversi aspetti che ruotano attorno alla gestione di un evento.

In ultimo, sarà possibile monitorare la disposizione dei quaranta poster a tematica sociale, ognuno un pezzo unico, pensati assieme alle Scuole Medie e Elementari Franceschi, Oberdan e Cesana, e affissi per il quartiere e per Trastevere proprio in quei giorni.

La scuolamuseo di Monteverde è frutto del lavoro costante di Andrea Biavati, che con School01 (nato nel 2012) ha realizzato un laboratorio permanente tra le mura dell’Istituto con la finalità di diffondere un concetto di creatività sperimentale coinvolgendo gli studenti sia nella ideazione che nella esecuzione delle opere, per creare, appunto, un vero e proprio museo

L’iniziativa, che nel tempo ha raddoppiato la propria presenza su territorio italiano (con School02 Potenza), ha suscitato l’attenzione anche del Politecnico di Milano, ospitando i ragazzi della De Andrè nel forum Convergenze |3 [rigenerazione urbana e territoriale | fragilità | risorse locali]. 

School01 è un progetto di arte sociale che combatte la dispersione scolastica, totalmente autofinanziato; per questo l’ingresso prevede una donazione di 5 euro, per raccogliere fondi da destinare all’acquisto dei materiali per le iniziative in cantiere.

Ciascuna visita dura circa un’ora. Sono tre in totale e scaglionate secondo la seguente “tabella di marcia”: la prima inizia alle 10:30 (per terminare alle 11:30); la seconda alle 11:30 e la terza alle 12:30. 

I biglietti, pensati dai ragazzi e diversi l’uno dall’altro, sono concepiti come piccoli oggetti da collezione per ricompensare i visitatori della loro generosità, che così avranno accesso non solo ai murales permanenti alcuni esempi: Wall02 Processo Elementare, Wall13 Carta Velina, Wall05 INKiesta Macchia o Segno, Wall09 De Andrè, Wall10 Paper 6×3, Wall11 Chewing gum, fino al Wall12 Informativo – ma anche alle installazioni temporanee sorte spontaneamente con pile di libri, ai Brainphone e alle maschere del corso di ceramica.



Info
School01 Siamo Aperti: accendiamo Monteverde
Mostra temporanea: People di Stefano Bolcato

Sabato 25 febbraio 2017 ore 10.00-14.00 su prenotazione
Per prenotare: schoolzerouno@gmail.com
Ingresso con donazione di 5 € - minori gratis

Orari visite guidate:
1) inizio tour 10:30 > fine tour 11:30
2) inizio tour 11:30 > fine tour 12:30
3) inizio tour 12:30 > fine tour 13:30
Si consiglia di presentarsi 15 minuti prima dell’inizio visita

Scuola Media F. De André
via Fabiola 15, Roma

Contatti: 
schoolzerouno@gmail.com 
338.9572088
https://www.facebook.com/events/1888233128121848/
http://www.school01.org

In collaborazione con Takeawaygallery
http://www.takeawaygalleryroma.altervista.org/Roma/school01-siamo-aperti/


venerdì 17 febbraio 2017

Ultimo non saluto



Opera cartolina di Pino Boresta

























Sguardi si incontrano 

Jannis Kounellis è morto. Era l'ultimo artista ancora in vita di questa mia opera cartolina qui sopra dove sono raffigurati 3 grandi artisti. Quando ci si incontrava, e non capitava di rado, non ci salutavamo. Potrei dire: "del resto nessuno ci ha mai presentato" ed invece ora che ci penso bene è successo più volte, l'ultimo forse è stato H.H.Lim in una galleria vicino il Teatro dell'Opera di Roma. Fatto sta che comunque non ci salutavamo, io non lo facevo perché pensavo: "figurati se Jannis Kounellis abbia la ben che minima idea di chi sia io, o si ricordi di me in qualche modo". Mentre a lui se gli capitava di guardarmi direttamente negli occhi probabilmente (e giustamente) aspettava che lo facessi prima io, tanto si sa che quelli famosi salutano tutti pure se non sanno e non ricordano chi siano.


Pino Boresta, Omaggio H.H. Lim

























Insomma, caro Jannis, ricordo che quando capitava di incrociarsi ci si guardava e ci si annusava un po' come si fa tra artisti curiosi. Io ti guardavo perché conoscendo un po' della tua storia artistica ero attratto dal tuo personaggio, e poi si sa che le celebrità attirano la curiosità di tutti, tu, forse, mi guardavi perché incuriosito da quest'ometto con quel capello fuori moda sulla sua testa che ti guardava fisso, o almeno salvo altre rivelazioni, così credo che fosse. 


Pino Boresta


























Oggi caro Kounellis sarei voluto venire a trovarti per quel nostro ultimo non saluto, questa volta più che giustificabile da parte tua e non più giustificabile in nessun modo da parte mia, ma avrei così intorbidito quei miei preziosi ricordi di quando lo sguardo nostro s'incontrava. È questo il ricordo che voglio tenere più vivo nella mia mente in ossequio al tuo valore e nel rispetto della tua grandezza, ma anche perché quel ricordo così vigente nella mia memoria mi aiuterà a trovare la forza (rubandotene un po' dalla tanta che tu avevi) giusta di cui necessito più che mai oggi, e che tu tante volte sei riuscito a trovare nel corso della tua vita.
Ciao Jan 

pino boresta

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