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martedì 3 maggio 2016

Fumetti in mostra con "Civil War" e anteprima tratrale de "La Cura" al Caffè 21 Marzo

dal fumetto al teatro: tripudio di espressività al caffè 21 marzo

into the art con le illustrazioni/fumetto per la mostra "civil war"

teatro: presentazione in anteprima dello spettacolo "la cura"

6 maggio 2016, a partire dalle ore 19


Inquadratura, sceneggiatura, espressività. Dal cinema al teatro, al fumetto questa settimana il Caffè 21 Marzo di Battipaglia si conferma ancora più del solito quale luogo in cui confluiscono arte, creatività, bellezza. Per il ciclo "Into the Art", in collaborazione con la scuola Comix Ars di Salerno - Scuola salernitana di fumetto e arti grafiche - venerdì 6 maggio a partire dalle ore 19 si terrà il vernissage della mostra "Civil War" ispirata all'attesissimo nuovo film Marvel "Captain America 3 Civil War" presentato il 12 aprile a Los Angeles e in uscita domani in tutte le sale cinematografiche italiane.

Gli allievi della scuola hanno realizzato 15 illustrazioni dedicate ai supereroi Marvel protagonisti dell'ultimo fantasy, tredicesimo film del Marvel Cinematic Universe, primo della cosiddetta "Fase Tre", sceneggiato da Christopher Markus e Stephen McFeely per la regia di Anthony e Joe Russo. Le illustrazioni dei ragazzi sono state prodotte utilizzando diverse tecniche, dal disegno a matita a quello a pastello, dal bianco e nero al disegno ad acquerello. Captain America, Iron Man, Spider-Man, Falcon, la squadra degli Avengers e tutta la schiera dei personaggi dei fumetti Marvel Comics prenderanno vita nei disegni dei ragazzi in esposizione per la prima volta in esclusiva al Caffè 21 Marzo. La mostra sarà visitabile fino al prossimo 19 maggio.

Polo importante su Salerno in questo settore, la scuola Comix Ars è una delle pochissime realtà in Italia che, alla fine del percorso di studio, garantisce ai suoi allievi una pubblicazione su scala nazionale: "Il nostro obiettivo è quello di creare professionisti nella disciplina del fumetto, della comunicazione e del disegno creativo -spiega il direttore Giuseppe Palmentieri-. Come scuola partecipiamo spesso a mostre e fiere di settore anche per mettere alla prova i nostri ragazzi che in questo caso si sono cimentati nel raffigurare i supereroi Marvel di Civil War per omaggiare l'uscita del nuovo film. Oggi più che mai, soprattutto grazie alla trasversalità che il fumetto sta avendo grazie al cinema e alla televisione, diviene strumento capace di raccontare con sempre maggiore forza affascinando un pubblico vasto quanto eterogeneo".

Dalla sceneggiatura a fumetti a quella teatrale, venerdì prossimo, dopo l'inaugurazione della mostra seguirà la presentazione in anteprima e in esclusiva dell'opera prima scritta e diretta dal salernitano Francesco Amendola con lo spettacolo "La Cura". In collaborazione con la Compagnia di Teatro del Bianconiglio, diretta da Bruno Di Donato, al Caffè 21 Marzo sarà allestito un vero e proprio proscenio con intermezzi recitati che si porranno come un piccolo assaggio dell'intero spettacolo in scena al Teatro Bertoni di Battipaglia il prossimo 14 e 15 maggio (ticket 10 euro, ma sarà possibile acquistare i biglietti in prevendita al costo di 7 euro). 

Sul palco, insieme al regista Francesco Amendola, ci saranno Roberto Jeff Marchese, Cosimo Ruggia, Emiliana La Torraca, Maria Gioia Naponiello, Daniela Della Rocca, Cosimo Naponiello. Per la colonna sonora, lo spettacolo annovera le musiche originali dei Sibbenga Sunamo, la scenografia è a cura di Enzo Greco, la fotografia porta la firma di Benito Ruggia mentre i costumi sono stati realizzati da Mara Caputo.  
  
Lo spettacolo prende ispirazione dalle contraddizioni della vita quotidiana in un misto di commedia e drama che trae linfa: "Dalla banalità delle persone, soprattutto quelle che si ostinano a cercare una cura per tutto- sottolinea il regista Francesco Amendola-. Talvolta bisognerebbe accettare la vita non disegnarcela a nostro piacimento o peggio ancora disegnarla agli altri come la vorremmo noi".

L'aria è irrespirabile e l'equilibrio precario nella casa del dottor Giovanni Russotto (interpretato da Roberto Jeff Marchese). I continui scontri con la nevrotica sorella Imma (impersonata da Emiliana La Torraca), che fatica a trovare un uomo, e l'ingenua ignoranza della domestica Rita (recitata da Maria Gioia Naponiello), continuamente attaccata da quest'ultima, mettono a dura prova l'armonia familiare. La vera bufera però è alla porta e ha un nome: Liberato Landi (interpretato da Francesco Amendola). L'uomo, vecchio amico d'infanzia della famiglia Russotto, si comporta in modo strano, sembra nascondere qualcosa di misterioso, un terribile segreto che non tarderà a venir fuori. Un dramma coinvolgente che scava nelle più remote zone dell'animo umano, facendone riemergere attraverso il riso la sua più temibile dimensione: la superficialità.



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Roma, arte Neo-Pop in mostra a C.O.N.T.E.M.P.O.R.A.R.Y.

Fabio Ferrone Viola, Marco Bettini, Biagio Castilletti, Luigi Folliero e Chicca Savino nell'esposizione curata da Paola Valori

Una mostra dal titolo significativo, «C.O.N.T.E.M.P.O.R.A.R.Y.», segna la nuova tappa della galleria Micro Arti Visive, che prosegue la sua programmazione proponendo sulla scena romana le opere di cinque artisti di punta dal linguaggio Neo-Pop.
In questa occasione, Paola Valori curatrice del progetto, presenta le opere nell'ospitalità di uno spazio non convenzionale, ovvero nei locali di LA.VI. Latteria & Vineria, luogo aperto all'arte nel pieno centro di Roma in via Tomacelli 23, che diventa teatro di un insolito percorso espositivo.
Una mostra all'insegna del colore, dai contenuti e tecniche molto diverse, tra le quali primeggiano le opere di Fabio Ferrone Viola, capostipite di un genere tra l'ironia e la denunciache da tempo pone l'attenzione sul degrado ambientale, per dare voce ad una coscienza collettiva sempre più attenta alle problematiche dell'inquinamento.
La mostra raccoglie anche le opere di Marco Bettini, Biagio Castilletti, Luigi Folliero, Chicca Savino, artisti dal profilo professionale già consolidato che operano da diversi anni, caratterizzati da un'intensa attività di ricerca e sperimentazione.
«C.O.N.T.E.M.P.O.R.A.R.Y.», che inaugurerà mercoledì 4 maggio alle ore 19, resterà vistabile fino al 4 giugno 2016. Ingresso libero.

info & contatti Paola Valori 347 0900625
MICRO | Arti Visive Roma, Viale Mazzini 1
www.microartivisive.it  info@microartivisive.it


FABIO FERRONE VIOLA nasce nel 1966 da Franco Ferrone, noto imprenditore del settore tessile e collezionista d'arte contemporanea, e Maria Luisa Viola. La sua arte è una provocazione nemmeno troppo velata al problema dell'inquinamento globale, le sue opere sono quasi sempre realizzate con materiali di riciclo come lattine in alluminio, intagliate e usate come tessere di un grande "puzzle", tappi di plastica oppure di latta divengono un collage insieme ad elementi grafici, su tele di canvas e tavole in legno. La sua vena creativa è legata alla cultura popolare nata da Richard Hamilton negli anni 50 e poi sviluppata negli Stati Uniti dove Ferrone Viola ha studiato e viaggiato molto, e si fonde alla manipolazione artigianale, tipica Italiana, di materiali più disparati, soprattutto quelli di scarto. Le sue opere sono esposte in qualificate gallerie in Italia e negli Stati Uniti.

MARCO BETTINI Romano, classe 1972. Stilista dell'ironia, creativo, curioso, artista autodidatta. Poco più che ventenne inizia a lavorare nel mondo dello spettacolo, e dopo essere cresciuto a scalette e copioni, a 40 anni si appassiona a una diversa forma d'arte, dove più della parola può il colore, più del movimento l'interpretazione immutabile di un'idea, più della scenografia, l'impatto del colore e la matericità dell'opera. Ispirato dai maestri della Pop-Art inizia a reinterpretare icone e personaggi del nostro tempo in una chiave moderna e ironica. Già dagli esordi le sue opere vengono apprezzate da personaggi dello spettacolo e della cultura italiana, come testimoniano i vari articoli su Dagospia, Vanity Fair, il Messaggero e il Tempo. Nel 2014 Mini e Bmw Roma scelgono le sue opere per gli showroom di Roma. Nel 2015 in occasione della personale Mini Pop Art, personalizza con una sua opera una Mini Cooper.

BIAGIO CASTILLETTI Artista siciliano nato nel 1966, ha scelto Roma come città dove vivere e lavorare. Sperimentatore minuzioso ai limiti del feticismo chirurgico, Castilletti compie perizie tecniche che fanno della vista dispositivo fraintendente. Da anni esplora nella sua ricerca elementi come luce e materia in una equilibrata fusione tra arte e design. Quadri che diventano veri completi di arredo, artigianalità che è frutto di passione, ricerca e innovazione. Con metodologia investigativa esplora i divari correnti tra realizzazione e resa, discutendo i limiti delle apparenze.

LUIGI FOLLIERO è nato a Roma nel '71 dove vive e lavora come Grafico e artista. Affascinato dall'effetto materico e dalle trasparenze che ritrova nella combustione delle plastiche, comincia a definire delle immagini, esplorando all'inizio la manipolazione di semplici plastiche colorate fuse tra loro, per poi rielaborare le icone della cultura inglese mediante il simbolismo dei "Teschi" replicando con ironia tagliente un rifiuto degli strumenti autoreferenziali dell'arte. Nella dimensione sportiva invece esalta, attraverso il taglio netto e chiaroscurale tipico del modulo espressivo pop e fumettistico, la forza in potenza che è pronta a scattare in avanti, trasformandosi in pura energia scevra dalla forma. I corpi, neoclassici, vengono così proiettati in un nuovo scenario, sospendendo nel bilico ogni possibile congettura sul loro destino. Lo sfondo a monocromi puri ribadisce questa traslitterazione dei corpi nella dimensione della pura intenzione, accentuando, grazie alle linee aguzze, il senso di concentrazione e astrazione che si nasconde dietro tendini e muscoli in attesa del movimento che porterà alla vittoria. Negli ultimi lavori riproduce bistecche passando dalla trasparenza all'effetto materico, stratificando le trasparenze nella combustione.

CHICCA SAVINO romana classe 62. Passione per la pittura da sempre. Nel 2000 si iscrive all'Accademia d'Arti Decorative. Nel 2010 stravolge totalmente il suomodus operandi e si avvicina allo stile pop. Il suo è un tratto semplice ma la sua caratteristica è l'uso del colore. Nel 2014 si avvicina alla scultura, più precisamente alla creta e lì è amore a prima vista. Tralascia quasi le tele e si dedica anima e corpo alla materia, con la supervisione del suo maestro, Massimiliano Giara. Realizza in brevissimo tempo opere come "Coltiviamo le nostre idee", "Freedom", "L'Umorometro" e "Vola" opera dedicata al suo maestro scomparso prematuramente. Ciò ha influito molto sui suoi lavori, oggi manifesti diuna satira rivolta al mondo attuale. Le sue opere sembrano "battute", non più verbali astratte, ma palpabili; una presa in giro modellata e dipinta con i suoi infiniti colori.


MICRO | ARTI VISIVE
Roma, Viale Mazzini 1



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lunedì 2 maggio 2016

MARIA CALLAS. THE EXHIBITION > Domenica 8 maggio ore 17.30 visita guidata in occasione della Festa della Mamma > AMO Arena Museo Opera, Palazzo Forti, Verona



Maria Callas. The Exhibition
fino al 18 settembre 2016
AMO Arena Museo Opera, Palazzo Forti, Verona





Domenica 8 maggio ore 17.30
 in occasione della Festa della Mamma:
Una speciale visita guidata da regalare alle nostre mamme - giovani e meno giovani - con la musica e la moda nel cuore.


Prenotazione obbligatoria
t. +39 045 8003524 

prenotazioni@mostracallas.it

Max 25 partecipanti 

Costo adulti € 10,00 (biglietto di ingresso) € 8,00 (visita guidata)
Costo bambini € 5,00 (biglietto di ingresso) € 8,00 (visita guidata)





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BARI. Sede Fideuram. BLABLABLA di GERDINE DUIJSENS_6 maggio 2016



BLABLABLA
OPERE di GERDINE DUIJSENS

Sede Fideuram
C.so Cavour 50 – Bari

INAUGURAZIONE VENERDI' 6 MAGGIO 2016
ORE 19.00/22.00

A cura di
ORIZZONTI ARTE CONTEMPORANEA OSTUNI
FONDACO ARTE ARCHITETTURA ROMA

6 maggio – 30 giugno 2016


La mostra Blablabla dell'artista Gerdine Duijsens, a cura della Orizzonti Arte Contemporanea di Ostuni e della Fondaco Arte Architettura di Roma, nasce in sinergia con Fideuram, nella convinzione che proporre opere contemporanee in contesti non convenzionalmente dedicati all'arte - prassi ormai molto diffusa in moltissimi paesi stranieri occidentali - possa offrire nuove grandi opportunità.

Le due gallerie hanno accolto con grande piacere l'invito ad esporre la prima personale dell'artista olandese Gerdine Duijsens a Bari nella sede di corso Cavour, apprezzando l'interesse che la Fideuram da qualche tempo rivolge all'arte contemporanea. Si offre così anche al pubblico barese l'opportunità di conoscere un'artista straordinaria  che ha venduto in Europa e nel mondo ormai migliaia di opere. Sue esposizioni a Los Angeles, Dubai, New York, Hong Kong, oltre naturalmente alle tante mostre in Europa: Olanda, Belgio, Svizzera, Francia, Germania, Spagna, Inghilterra … e Italia.

Sapienti pennellate, uno straordinario senso del colore e sofisticate armonie di sfumature caricano di lucida e divertita ironia opere che contengono così una duplice valenza: un'esplosiva joie de vivre e di pittura ma al tempo stesso una giocosa serietà, una sorta di presa in giro di un mondo vacuo, frivolo e insieme ingordo, pieno di orpelli e ridondante, che induce il pubblico a riflettere.

Così tinte forti e personaggi enormi ma anche paesaggi, cavalli, tori e fiori popolano le grandi tele della Duijsens, donne immense e uomini rotondi che godono la vita, ballano, suonano, mangiano, brindano, parlano - blablabla - dipinti con una forza che sorprendentemente riesce a trasmettere al tempo stesso una grande potenza e una poetica leggerezza, che poi non sono altro che le emozioni che animano la vita.

In un tale contesto e con un tale supporto il pubblico avrà la possibilità di apprezzare ogni singola opera soprattutto come investimento emotivo, come occasione per regalare a se stessi o agli altri un oggetto prezioso, un oggetto che interagisce, influenza e modifica l'ambiente in cui viene inserito, alleggerendo o comunque influenzando l'umore e lo stato d'animo di chi lo abita.

Per questa occasione tutto il palazzo della Fideuram sarà completamente in festa ed oltre all'allestimento al terzo piano della mostra Blablabla dell'artista Gerdine Duijsens, al piano terra sarà esposta l'opera "Nuvole in viaggio" dell'artista Alessandra Lama e al piano secondo un'esposizione itinerante delle opere dell'artista Gianni Causarano.


Gerdine Duijsens nasce a Utrecht dove frequenta l'Accademia Artibus. Successivamente completa gli studi all'Accademia di Belle Arti ad Arendonk in Belgio. Conoscitrice della cultura figurativa italiana del rinascimento maturo, studia i modi e le tecniche pittoriche dell'Ottocento francese e olandese, soffermandosi su alcuni temi cari a Degas come cavalli e fantini, non immune dal fascino esercitato dalle energiche pennellate delle tele di Van Gogh.
Sue esposizioni a Dubai, New York, Hong Kong, oltre naturalmente alle tante mostre in Europa: Olanda, anche allo  Swagemakers Museum di Haarlem,  Belgio, Svizzera, Francia, Germania, Spagna, Inghilterra e Italia. Attualmente molte sue opere figurano in importanti collezioni private.
L'artista vive e lavora in Olanda e in Italia è presente a Roma all'interno del circuito di Fondaco.


BLABLABLA
OPERE di GERDINE DUIJSENS

INAUGURAZIONE VENERDI' 6 MAGGIO 2016
ORE 19.00/22.00

Presso Sede FIDEURAM
C.so Cavour 50 – Bari

Dal 6 maggio al 30 giugno 2016

Per ulteriori informazioni:
Galleria, Vendita e Relazioni esterne

GALLERIA ORIZZONTI ARTE CONTEMPORANEA
Piazzetta Cattedrale (centro storico) 72017 Ostuni (Br)
T. +39 0831.335373 – Cell. +39 348 8032506
E-mail: info@orizzontiarte.it  Web: www.orizzontiarte.it

FONDACO ARTE ARCHITETTURA 
Roma
T. +39 339 8438270  - T. +39 380 6406210
E-mail: info@fondaco.eu Web: www.fondaco.eu 



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domenica 1 maggio 2016

Per la prima volta tutti gli Ambienti di Alberto Biasi allestiti in un'unica sede - Fino a 6/11 a Palazzo Pretorio a Cittadella

La Fondazione Palazzo Pretorio Onlus presenta ALBERTO BIASI: GLI AMBIENTI. Mostra e catalogo a cura di Guido Bartorelli

Palazzo Pretorio – Cittadella (PD)
Dal 28 maggio al 6 novembre 2016


Dal 28 maggio al 6 novembre, Palazzo Pretorio ospiterà la mostra "Alberto Biasi: gli ambienti", curata da Guido Bartorelli che è anche curatore del relativo catalogo ragionato. L'esposizione, promossa dalla Fondazione Palazzo Pretorio Onlus, testimonia la rinnovata attenzione che storici dell'arte, pubblico e mercato stanno rivolgendo all'opera del grande artista padovano Alberto Biasi e, in generale, al plesso di ricerche variamente indicate come arte optical, cinetica, gestaltica o programmata, che ebbero estrema rilevanza nel corso degli anni Sessanta del Novecento.
L'esposizione allestita a Palazzo Pretorio si concentra sugli ambienti, realizzazioni a immersione totale che l'artista ha prodotto fin dai primi tempi: prima, durante e dopo l'avventura con il Gruppo N, per giungere felicemente fino all'oggi. Mai prima d'ora la sequenza di tutti gli ambienti di Biasi era stata presentata nella sua interezza in un'unica sede: una trattazione monografica di questo tipo è perciò attesa con estremo interesse, in quanto gli ambienti manifestano aspetti e valori tutt'ora al centro della ricerca artistica più avanzata.
Tramite gli ambienti, Biasi ha saputo rapportarsi al pubblico non più trattandolo da semplice "spettatore", ma coinvolgendolo in esperienze irripetibili, capaci di andare a stimolare processi profondi, a partire da quelli relativi alla struttura della percezione e del comportamento. Proporre gli ambienti di Biasi vuole dire dunque mettere il pubblico al centro di realizzazioni a immersione totale: campi percettivi "anomali", tanto più affascinanti in quanto cinetici, luminosi, aperti all'incanto e al divertimento che deriva dalla libera interazione.

Tra i fondatori del padovano Gruppo N, Biasi, classe 1937, è uno dei più coerenti artisti ottico cinetici europei. Nel corso della sua attività artistica, la sua partecipazione collettiva e il percorso individuale si compenetrano l'un l'altro, con una peculiarità che fa del suo singolo cammino qualcosa di essenziale anche per il gruppo con cui ha condiviso il progetto negli anni 1960-64 di frenetica attività: la continuità. 
Riconosciuto come il più autorevole rappresentante italiano dell'arte ottico-cinetica, Biasi è l'artista che riesce a far vedere ciò che non è visibile, apprezzato e conosciuto in tutto il mondo. Lui stesso racconta: "quando ho iniziato ad esporre le prime opere, la reazione del pubblico era di rifiuto. Era abituato a vedere le figure, le immagini a sfondo, la prospettiva e immaginavano che solamente quella fosse arte. Quindi rifiutavano le mie opere, percependo quasi un senso di fastidio. La complessità delle invenzioni tecnologiche moderne ha cambiato questo, cambiando il modo di vedere. La tecnologia ha reso l'approccio del pubblico completamente differente, molto più immediato. Se oggi metto un bambino davanti a uno di questi quadri, la prima cosa che farà sarà rimanere fermo e ondeggiare la testa da sinistra a destra. Una volta non era così, nessuno si sarebbe mosso. Il pubblico, abituato alla pittura, guardava e se ne andava, rimaneva quasi infastidito soprattutto perché l'occhio era abituato a vedere la profondità dell'opera. Nei miei quadri, se l'approccio è statico, la profondità crea una forma di vertigine. Se invece lo si guarda con un approccio dinamico, quindi muovendosi, ne si coglie tutta l'essenza. Quando c'è innovazione c'è arte, e l'innovazione tecnologica dei nostri giorni permette di vedere e di apprezzare questo nuovo tipo di arte, tant'è che i giovani sono convinti che queste opere appartengano, a un tempo recente, mentre in realtà hanno oltre 50 anni".

La mostra s'inserisce nella programmazione di Palazzo Pretorio come fondamentale capitolo di studio e approfondimento non solo dei contenuti artistici più sperimentali, nel loro radicamento storico, ma anche del rinnovamento che riguarda le pratiche espositive e, per questo, quella portata avanti a Cittadella si rivela essere un'operazione di estrema importanza, come ben espresso dalle parole di Bartorelli:

"… l'arte attuale dimostra che gli ambienti restano tra le modalità artistiche più attraenti e sperimentali, sempre efficacissimi nel porre questioni tornate cruciali: la ridefinizione dello statuto dell'arte e del ruolo dell'artista, la reinvenzione dei mezzi tecnici e delle pratiche espositive, la verifica della compatibilità con il mercato, l'individuazione di un valore basato sull'incisività pubblica e sociale e non più sulla quotazione in denaro.
La presente proposta al pubblico di tutti e soli gli ambienti di Biasi nasce per colmare una lacuna, almeno per la durata temporanea della mostra: il territorio padovano non si è ancora preoccupato di dedicare, magari nel modo permanente che si converrebbe, una sede illustre all'esposizione dei lavori e, in particolare, degli ambienti prodotti dagli artisti del Gruppo N, il cui rilievo internazionale in questo campo non è secondo a nessuno, avendo conseguito risultati memorabili, tra i più affascinanti in assoluto. Lo testimoniano le sale di Palazzo Pretorio, dove ci si può finalmente 'tuffare nell'arcobaleno' dell'opera ambientale dell'artista padovano".

In occasione della mostra viene pubblicato il catalogo ragionato degli ambienti di Alberto Biasi, edito da MAAB Gallery (Milano), che documenta con rigore filologico e ampiezza di illustrazioni ogni singolo lavoro a partire dalla concezione, per poi ripercorrere la complessa vicenda delle realizzazioni. Inoltre è previsto un ricco programma collaterale con incontri e appuntamenti con critici d'arte e studiosi.
Il comitato scientifico della mostra e del catalogo è costituito dal gruppo di lavoro formatosi presso il Dipartimento dei Beni culturali dell'Università degli Studi di Padova e composto da: Elisa Baldini, Guido Bartorelli, Federica Stevanin, Giuseppe Virelli, mentre la realizzazione del progetto è resa possibile grazie alla collaborazione tra la Fondazione Palazzo Pretorio Onlus, MAAB Gallery e il Dipartimento dei Beni culturali: archeologia, storia dell'arte, del cinema e della musica – Università degli Studi di Padova, con il supporto del Comune di Cittadella, della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo,  di Metalservice S.p.a. e di Mediolanum Private Banking, Padova.


BIOGRAFIA ALBERTO BIASI

Nasce a Padova il 2 giugno 1937 da una famiglia che ha già donato all'arte una pittrice, Lavinia Fontana, nome assai noto della pittura seicentesca e un poeta, Tirsi Leucasio, iniziatore con Metastasio dell'Arcadia. Rimasto presto orfano di madre negli anni della guerra, viene accolto dalla nonna paterna a Carrara San Giorgio, paesino della campagna padovana dove cresce in un'atmosfera di famiglia allargata, fino a quando torna a Padova per frequentare il Liceo Classico. Si sposta poi a Venezia per seguire l'istituto d'Architettura e il Corso Superiore di Disegno Industriale, dove vince una borsa di studio istituita da Paolo Venini. Sono anni di conoscenza e passioni artistiche, si avvicina e approfondisce momenti fondamentali dell'arte del Novecento come il movimento Neoplastico, il Futurismo e il Dadaismo.
Nel 1958 intraprende l'insegnamento di disegno e storia dell'arte nella scuola pubblica e nel '69 ottiene la cattedra di arti della grafica pubblicitaria che manterrà fino al 1988.
Intanto prende corpo l'attività di artista: nel '59 vince il primo premio alla IV Biennale Giovanile d'Arte di Cittadella, primo riconoscimento pubblico di un artista che stava, seppur giovanissimo, filtrando fermenti, ideali politici, inquietudini artistiche. Nasce il Gruppo N, padovano, con cui lavorerà, anima e motore trainante, fino al '64. I suoi contatti si estendono ben presto a livello nazionale e internazionale: espone nel '60 con Manzoni e Castellani e gli artisti europei della "Nuova concezione artistica". Lo spirito innovativo di quegli anni lo vede protagonista: nel '61 aderisce al movimento "Nuove tendenze", nel '62, come Gruppo N, con Bruno Munari, Enzo Mari e il Gruppo T partecipa alla fondazione del movimento dell'Arte Programmata.
In questi primi anni articola la propria arte secondo nuovi canoni di ricerca: l'interazione dello spettatore con l'opera diventa un fondamento ineludibile, il movimento, nella sua accezione passiva di moto virtuale, effetto apparente di movimento, conduce l'artista ad affrontare le problematiche del cinetismo e le conseguenti ricerche sulla percezione visiva e la reazione individuale allo stimolo luminoso. Segnano l'attività di questo periodo le "Trame", primo studio sull'interferenza del movimento dello sguardo e della luce naturale su una superficie statica e stratificata, e i "Rilievi ottico-dinamici", sovrapposizioni di strutture lamellari giocate sull'effetto di cromatismi contrastanti e attivati dal movimento dello spettatore che diventa con ciò "attore", corresponsabile dell'evento visivo. Cominciano ad apparire allora le "Forme dinamiche" ottenute attraverso la torsione di materiali approntati in lamine sottili e disposti secondo geometrie rigorosamente calcolate applicate su fondi cromatici diversi; le "Fotoriflessioni" in movimento reale e gli "Ambienti" a percezione instabile, atmosfere cangianti di luci e liquidi in movimento.
Nel frattempo il Gruppo N si è dissolto e l'attività artistica di Biasi prosegue in "a solo" sviluppando quei temi che resteranno una 'felice ossessione' fino ad oggi. Il suo impegno civile, tuttavia, resterà presente negli anni, con partecipazione e condivisione alla vita cittadina, fino a confluire nell'incarico di Presidente dell'Ente provinciale del Turismo di Padova tra la fine degli anni Settanta e i primi degli Ottanta quando darà sviluppo a progetti culturali e artistici riguardanti Padova, la sua storia culturale e il suo territorio paesaggistico.
Intanto, approfondendo la ricerca sull'impatto luminoso di luce naturale, elabora nuove soluzioni con i "Politipi", dalla sicura fascinazione ipnotica realizzata mediante torsioni, sovrapposizioni di piani, intrecci di lamine e listelli, interagendo così, nel perseguimento del movimento armonico, con la profondità. Il gioco tra spettatore-attore e opera diventa sempre più articolato e libero, la forma si arricchisce di immagini facilmente riconoscibili delle quali l'occhio è confidentemente certo; in esse, circoscritti da esse, si aprono però nuovi 'tranelli' ottici manipolati dalla luce che varia con lo spostamento del punto di visuale: si conferma e attesta l'assoluta variabile della percezione nello spettatore, che interrogato e provocato nella grande antologica al Museo degli Eremitani di Padova nel 1988 risponde con una entusiastica affluenza (42000 visitatori).
Negli anni Novanta i Politipi si arricchiscono della pittura, sotto forma di inserimenti di colore, tracce, ombre, allusioni che sostengono in contrappunto la struttura articolata delle superfici stratificate; nascono così gli "Assemblaggi" spesso sviluppati in dittici e trittici che sviluppano, negli anni più recenti, fino all'oggi, una severità coloristica sempre più rigorosa e coerente, tendente alla monocromia.
È da questo spazio che l'indagine di Biasi muove nella nuova attenzione verso la scultura. Acciaio corten, alluminio, metacrilato sono i media della sfida di Biasi allo spazio tridimensionale, affrontato nelle misure ampie di opere anche da esterno: totem, lastre a sviluppo verticale, così come spirali interrotte, eliche di fitti tuboli metallici diventano trasposizioni, reinvenzioni, esiti della 'felice ossessione', della costante ricerca di Biasi nel campo della percezione visiva.

Dopo la partecipazione nelle dodici esposizioni del Gruppo N, Biasi ha esposto più di cento esposizioni personali e partecipato a innumerevoli collettive, fra cui la XXXII e la XLII Biennale di Venezia, la X, XI e XIV Quadriennale di Roma, la XI Biennale di San Paulo e le più note Biennali internazionali della grafica, ottenendo numerosi e importanti riconoscimenti, in particolare quello ottenuto con il multiplo "Io sono" al World Print Competition '73 del California College of Arts and Crafts in collaborazione con il San Francisco Museum of Art. Grandi successi hanno riscosso nel 2006 l'esposizione di trenta sue opere storiche nelle sale dell'Hermitage di San Pietroburgo e nel 2009 la sua antologica Kaleidoscope: dalle trame agli assemblaggi al Museo del Palazzo Reale di Genova. Sue opere si trovano al Museum of Modern Art di New York, alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma, all'Hermitage di San Pietroburgo, nei Musei di Belgrado, Bolzano, Bratislava, Breslavia, Buenos Aires, Ciudad Bolivar, Epinal, Gallarate, Guayaquil, Livorno, Lodz, Lubiana, Middletown, Padova, Praga, San Francisco, Saint Louis, Tokio, Torino, Ulm, Venezia, Waldenbuch, Zagabria, al Ministero degli Affari Esteri di Roma e in numerose collezioni italiane e straniere.


INFORMAZIONI UTILI

TITOLO DELLA MOSTRA: ALBERTO BIASI: GLI AMBIENTI

A CURA DI: GUIDO BARTORELLI

COMITATO SCIENTIFICO DELLA MOSTRA E DEL CATALOGO:
ELISA BALDINI, GUIDO BARTORELLI, FEDERICA STEVANIN, GIUSEPPE VIRELLI

SEDE ESPOSITIVA: PALAZZO PRETORIO – VIA MARCONI, 30 – CITTADELLA (PD)

OPENING: 28 MAGGIO 2016, ORE 18
DATE DI APERTURA: 28 MAGGIO – 6 NOVEMBRE 2016
GIORNI DI APERTURA: TUTTI I GIORNI ESCLUSO LUNEDÌ MATTINA, MARTEDÌ TUTTO IL GIORNO E TUTTO AGOSTO 
ORARI DI APERTURA: 10:00 - 12.30 / 16:00 - 19:30 

info e contatti TEL: 049/9413474 - 049/9404485

EMAIL: info@fondazionepretorio.it   WEB: www.fondazionepretorio.it

CATALOGO: MAAB GALLERY



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Art1307 presenta Latitude 36 – 40 Mostra collettiva di Yuki Kamide, Shoko Miki, Shuta Mitomo,Keisuke Miyashita, Yasunari Nakagomi, Saki Onishi, Naomi Shigeta, Mariko Tamura a cura di Cynthia Penna

Vernissage: giovedì 12 maggio 2016, dalle 19 alle 22

Durata: dal 12 al 25/05/2016

Napoli, Villa di Donato, P.zza S. Eframo Vecchio

Con il Patrocinio della Regione Campania, Ambasciata Italiana di Tokyo, Istituto Italiano di Cultura di Tokyo, Art Hotel Gran Paradiso di Sorrento



2016: ricorre il 150° anniversario delle relazioni diplomatiche tra Italia e Giappone e 500 anni di storia di relazioni culturali tra i due paesi.

Latitude 36/40 è un vasto progetto di scambio culturale internazionale, specificamente tra Italia e Giappone, diviso in due sezioni di cui la prima ha visto 8 artisti Campani protagonisti, insieme ad altrettanti artisti Giapponesi, della mostra d'arte svoltasi dal 20 al 29 Marzo presso il Metropolitan Art Museum di Tokyo.

La seconda sezione si svolgerà in Italia, a Napoli, nelle sale di Villa di Donato dal 12 al 25 Maggio dove saranno in mostra le opere degli artisti Giapponesi, sotto la curatela di Yasunari Nakagomi, Direttore della Association of International Artists, e Cynthia Penna, direttore artistico di Art1307. La prima tappa, a Tokyo, ha visto le opere di Marco Abbamondi, Stefano Ciannella, Max Coppeta, Mina di Nardo, Dino Izzo, Amedeo Sanzone, TTozoi e Carla Viparelli dialogare con le opere dei colleghi Giapponesi a seguito dell'invito espresso dall'Association of International Artists di Tokyo ad ART1307 di rappresentare l'Italia e uno spaccato dell'arte contemporanea Italiana che si sta sviluppando oggigiorno nel nostro Paese.

Il prossimo mese di Maggio sarà "ricambiata l'ospitalità"e gli 8 artisti Giapponesi avranno modo di approfondire i rapporti con i colleghi Italiani e di conoscere e sperimentare la cultura e la storia della città di Napoli in uno scambio tecnico, esperienziale, emotivo e culturale. Questo significa allargare le menti, dare opportunità agli individui, approfondire la conoscenza artistica in senso lato, abbattere frontiere e divisioni.

Il progetto gode dei patrocini dell'Ambasciata del Giappone in Italia, dell'Ambasciata di Italia in Giappone, della Regione Campania, dell'Istituto Italiano di Cultura di Tokyo, del Museo Madre di Napoli.

Il tema: Da Global a Glocal

Uno dei trend più interessanti da osservare nel mondo dell'arte contemporanea del 21esimo secolo in Giappone è la grande varietà di fiere e festival che stanno nascendo in varie regioni del Paese. L'arte espande la propria presenza dai centri nevralgici muovendosi verso altre aree e creando un cambiamento di concentrazione artistica dal "centrale" al "locale". Le nuove realtà aprono prospettive inedite e modi alternativi di concepire l'arte e al tempo stesso sono una grande risorsa per la rivitalizzazione di spazi urbani.

Questo fenomeno non riguarda solo il Giappone ma tutto il mondo. Internet mette in comunione informazioni e idee che creano correnti internazionali uniformi, ma allo stesso tempo permette la diffusione e la conoscenza di manifestazioni peculiari di determinate aree.

L'idea di "Global to Glocal" proviene appunto da tale fenomeno e LATITUDE 36-40 mira ad esprimere tale concetto. Al centro delle due grandi mostre collettive che compongono il progetto vi è l'idea di mettere in evidenza ciò che è espressione artistica universale attraverso il background proprio di ogni artista, manifestazione di un mondo culturale e esperenziale unico ma al tempo stesso figlio dell'era globale.


Info e contatti: 
www.art1307.cominfo@art1307.com
FB:
https://www.facebook.com/art1307, 
Tel
Instagram: ISTITUZIONE_CULTURALE_ART1307
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Permanent collection

Permanent Collection
9 – 19 maggio 2016


Questa mostra di opere d'arte originali esplora la diversità degli argomenti che evidenziano il patrimonio culturale di trenta artisti provenienti da un programma di selezione che RossoCinabro esporrà insieme ad opere provenienti dalla collezione permanente della Galleria.

Trenta pezzi di opere d'arte originali divisi in cinque categorie - pittura, disegno, fotografia, grafica, scultura - raffigurano una varietà di stili artistici e medium. Gli utenti potranno trovare nel sito approfondimenti su ciascun artista in mostra, in ordine alfabetico o divisi per categoria (figurazione, astrazione e informale, fotografia, arte digitale e scultura)

Artisti: Claudette Allosio, Luigi Aricò, Lara Casaccio,  Antonio Cellinese, Beatrice Cofield, Alistair Cooke, Daniela Corallo, Sigita Dackevičiūtė, Patricia Del Monaco, Andrés Escriva, Giovanna Fabretti,  Andreina Guerrieri,  Hannes Hofstetter, Krisztina Hollai, Cris Llarena, Anna Maria Loiacono,  Stefano Mariotti, Bruno Mertens, Joy Moore,  Päivyt Niemeläinen, Nicola Pica, Daniela Rebecchi, Eva Rossi Kivimaki, Alfio Sacco, Ingvill Solberg, Georgeta Stefanescu, ElinaTammiranta-Summa, Ana Taveras, Tiril, Glenda Tuzza

L'evento dà una grande opportunità per investire in arte internazionale, ed è una vetrina dell'artista ormai consolidata, così come i giovani talenti. I visitatori possono aspettarsi una serie di dipinti, fotografia d'arte, sculture, in diversi stili e dei media.

a cura di Cristina Madini

Opening venerdì 6 Marzo dalle 1:00-03:00. solo su invito
La mostra è aperta al pubblico 9-19 maggio ore 11:00-07:00



Permanent Collection
9 – 19 May, 2016

This exhibition of original artwork explores the diversity of the topics highlight the cultural heritage of thirty artists from a selection program that RossoCinabro exhibit along with works from the Gallery's permanent collection

Thirty pieces of original artwork divided into five categories - painting, drawing, photograph, graphics, sculpture -  depict a variety of art styles and mediums.  

Users can find  the website by artist, alphabetically or by category (figurative paintings, abstract and informal paintings,  photograph, digital art, sculpture)

Artists: Claudette Allosio, Luigi Aricò, Lara Casaccio,  Antonio Cellinese, Beatrice Cofield, Alistair Cooke, Daniela Corallo, Sigita Dackevičiūtė, Patricia Del Monaco, Andrés Escriva, Giovanna Fabretti,  Andreina Guerrieri,  Hannes Hofstetter, Krisztina Hollai, Cris Llarena, Anna Maria Loiacono,  Stefano Mariotti, Bruno Mertens, Joy Moore,  Päivyt Niemeläinen, Nicola Pica, Daniela Rebecchi, Eva Rossi Kivimaki, Alfio Sacco, Ingvill Solberg, Georgeta Stefanescu, ElinaTammiranta-Summa, Ana Taveras, Tiril, Glenda Tuzza

The event gives a great opportunity to invest into international art, and is a showcase of the well-established artist as well as young talent. Visitors can expect a variety of paintings, photography art,  sculptures, in different styles and media.

curated by Cristina Madini   

Opening on Friday, March 6 from 1:00 – 3:00 pm. by invitation only 
The exhibition is open to the public from  9 - 19 May  hours  11:00am - 7:00pm


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