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venerdì 25 maggio 2012

BO-Hème - personale di GIORGIO BEVIGNANI

BO-Hème
Rassegna di one-day esposizioni

30 maggio ore 19 – GIORGIO BEVIGNANI


Da un’idea di Luigi Mastrangelo

 A cura di Alice Rubbini e Frank Pallotta

BO-Hème – pittura, scultura, fotografia, installazioni, performances, video

H2O ArtSpace
 via Sant’Isaia 80/a 40123 Bologna
Cell.: 339.6330548 – Cell.: 333.4738353
www.h2oartspace.it - h2oartspace@gmail.com

A partire dal 3 maggio BO-Hème, rassegna di one-day esposizioni giunta quest’anno alla quarta edizione. Una kermesse di 20 artisti che vivono a Bologna, alcuni già molto noti, altri giovanissimi ai loro primi esordi, che espongono, uno al giorno, la loro mostra personale, nella piccola ma elegantissima H2O ArtSpace, galleria di scelte e di proposte, di risposte e di energia. Cosa li accomuna? quasi nulla!, tranne Bologna, città di nascita o di adozione, di studio, di lavoro o di passaggio. Questa rassegna rappresenta però molte intenzioni: per alcuni c’è la voglia di uscire dall’indifferenza che spesso questa città gli ha dedicato, per tutti la volontà e il tentativo di mettere in moto pensieri nuovi e liberare energie creative insospettabili. E poi la volontà di un confronto paritetico, la volontà di scambio e di conoscenza, di opinioni e di rispetto, e desiderio di prendere le distanze dalla mediocrità e vuotezza che caratterizzano molta arte della nostra epoca, …ed infine, perché no?, un po’ di nostalgia di Bohéme, voglia di questo stile di vita scomparso.
Il calendario dal 3 al 30 maggio 2012:

giovedì 3 - CONCETTO POZZATI            giovedì 17 - ELENA FREGNI
venerdì 4 - LUCA SERIO                           venerdì 18 – MATARODA VERGATO
lunedì 7 - WALTER CASCIO                    lunedì 21 – GIOVANNI MUNDULA
martedì 8 - TOTO’ CARIELLO                martedì 22 - CUOGHI E CORSELLO
mercoledì 9 - DAVIDE CELLI                  mercoledì 23 – MARIO VOLPI
giovedì 10 – BENEDETTA JANDOLO    giovedì 24 – STELLA ROGNONI
venerdì 11 - PIETRO FRANCA                 venerdì 25 – ALESSANDRO RIVOLA
lunedì 14 - FRANCESCO CANNAMELA            lunedì 28 - SERGIO DAGRADI
martedì 15 – ANDREA FACCO                 martedì 29 – ANNALISA CATTANI
mercoledì 16 – MAURIZIO BOTTARELLI             mercoledì 30 – GIORGIO BEVIGNANI



Agenzia di Comunicazione:
Culturalia di Norma Waltmann

Bologna, Vicolo Bolognetti 11
Tel. 051 6569105 fax 051 29 14955
info@culturaliart.com  www.culturaliart.com

martedì 22 maggio 2012

UN MONDO DI SCORTA. L'Arte di Mimmo Dominicis


Domenica 27 maggio inaugura, dalle ore 10 fino alle 23, presso la Sala Polivalente del Museo – Centro Culturale “Marco Scacchi” in piazza S. Maria a Gallese, la mostra di pittura “Un mondo di scorta. L’arte di Mimmo Dominicis”.

La mostra presenta una selezione di ventitre tele, tra miniature e grandi dimensioni, che illustrano il percorso pittorico dell’artista in una visione metafisica e talvolta surreale della realtà. I dipinti descrivono i viaggi mentali, i sogni e le speranze dell’uomo. Il rifugiarsi in un mondo illusorio o, come preferisce definirlo Dominicis, di scorta, è il mezzo per evadere da una società caotica e frenetica.

Un’esposizione personale che si trasforma in un viaggio emozionale per lo spettatore, attraverso l’uso di colori vivaci, la presenza di una natura incolta, un orizzonte che richiama il visitatore a tornare a casa, le forme pure a simboleggiare le bellezze della vita.

“Un mondo di scorta” è un’occasione imperdibile per lasciarsi conquistare dal favoloso mondo dell’arte di Mimmo Dominicis, in mostra fino al 3 giugno.


Cenni biografici
Mimmo (Erminio) Dominicis nasce a Civita Castellana (VT) il 07/06/1954. Si distingue all’età di 7/8 anni nelle suole elementari per le sue qualità didattiche nel disegno. In seguito, si perfeziona seguendo una linea inventiva dando un senso metafisico ai suoi disegni, senza trascurare le bellezze della natura cerca così un connubio tra fantasia e realtà. Il percorso scolastico segue all’istituto d’Arte “Ulderico Midossi” di Civita Castellana per un periodo di tre anni, quanto basta per conseguire la licenza media. Abbandonate le scuole va incontro a un istinto di libera avventura, girando l’Europa in autostop e sacco a pelo. Malgrado le molteplici disavventure riesce ad accumulare un bagaglio vita vissuta, basando ogni rapporto con gli umani, flora e fauna all’insegna dell’umiltà e rispetto. Ritornato al paese di origine incontra la donna che sposerà, Patrizia. Nascono così Valentina, Diego e Lucio e per amore dell’arte continua creando quadri su tela dipinti con colori ad olio cercando nella sua fantasia nuovi colori per nuove forme.

Un mondo di scorta.
L’arte di Mimmo Dominicis
dal 27 maggio al 3 giugno 2012
Sala Polivalente
Museo-Centro Culturale “Marco Scacchi”
Gallese (VT)

Inaugurazione 27 maggio 2012 ore 10.00 – 23.00
Gli altri giorni:
Venerdì 1- sabato 2- domenica 3 giugno  ore 17.00 - 22.00
Ingresso gratuito

lunedì 21 maggio 2012

GABRIELE VIA e MARCO FADIGA presentano con versi e sapori BORIS PASTERNAK





Per il quinto appuntamento della rassegna “Degustazioni, Lasciatevi Servire. Poesia e Cucina”, che si terrà giovedì 24 maggio alle ore 21, il poeta Gabriele Via ritorna con grande entusiasmo al “Marco Fadiga Bistrot”, raffinato ed esclusivo ristorante di Via Rialto 23/c a Bologna.
Marco Fadiga, Chef coinvolto dal poeta, ospiterà nuovamente una serata all’insegna della poesia, della cucina e dei pregiati vini della Cantina Azienda vinicola Cantele, questa volta, dedicata al poeta russo Boris Pasternak.

Premio Nobel per la letteratura nel 1958 con il suo intramontabile il dott.Zivago, Pasternak sarà insieme ispirazione e guida di una serata dall’atmosfera indimenticabile. Gabriele Via, attraverso le magistrali interpretazioni e coinvolgenti letture, condurrà i commensali nell’atmosfera intima e fresca che anima la poesia di Pasternak. Uno spazio magico, in cui i versi, che sembrano raccontare di un mondo appena creato, saranno esaltati dalle pietanze di un grande Chef.

Marco Fadiga studierà un menù pienamente in linea con il tempo, lo spirito della poesia, il paese di riferimento e il contenuto stesso dei versi letti da Gabriele Via; una sera speciale, su prenotazione, in cui sarà proposta la degustazione corpo-anima.

La serata prevede anche il dono di un istant book tascabile autografato da Gabriele Via e dallo Chef ospite.
Il book contiene la memoria tascabile dei meravigliosi ingredienti della serata: le poesie lette, il menu, i riferimenti del ristorante e dello sponsor vini.
Ogni commensale lo troverà al proprio posto e potrà conservarlo come talismano del buon tempo venturo, perché fermarsi e mangiare, con il cuore, i sensi e l'anima, sono esperienze che meritano buona memoria e adeguata celebrazione.



Gabriele Via

Studioso di teologia, viaggiatore, insegnante, prima di tutto e assolutamente poeta.
E’ un pellegrino in cammino, un poeta trovatore. Ha vissuto in diverse strutture monastiche interreligiose e percorso due cammini di Santiago, 900 Km in continua nel 2007 e nel 2011; in queste preziose esperienze sono nati progetti, immagini di viaggio, più di duemila, e alcuni fra i suoi più importanti poemi.
Roberto Roversi di lui ha scritto “un dolce e violento raccontare che non ha fine. Non può avere fine. Non deve avere fine”.


Info Utili

·       Evento: Quinto incontro con Gabriele Via nell’ambito della rassegna
“Degustazioni, Lasciatevi Servire. Poesia e Cucina”.

·       In collaborazione con: Associazione Culturale “Icaro Like Us”
Via Olindo Guerrini 22 b, Bologna

·       Data: Giovedì 24 maggio 2012 alle ore 21


·       Sede: Marco Fadiga Bistrot - Via Rialto 23/c, Bologna


·       Info e prenotazioni: Marco Fadiga Bistrot
Tel: 051 220118 Fax 051 220118

·       MENU’ – “Marco Fadiga Bistrot” - 45 euro

Sorbetto di banana con caviale (la merenda dei figli dello zar)

Mousse di ricotta con salmone affumicato, erba cipollina e chips di polenta

Risotto alle rape rosse

Storione alla griglia con cialda al sale grezzo e schiuma di latte acido

Spuma di vodka su marquise di cioccolato

·       Periodo di Rassegna: marzo – giugno 2012


·       Ristoranti coinvolti: Marco Fadiga Bistrot, Ristorante Scacco Matto, Ristorante Al Cambio.

·       Siti Internet dei Ristoranti coinvolti:
·       Marco Fadiga Bistrot www.marcofadigabistrot.it
·       Ristorante “Scacco Matto” www.ristorantescaccomatto.com
·       Ristorante “Il Cambio” www.hotel-maxim.com/alcambio.htm
·       Associazione Culturale Icaro Like Us www.like-us.eu

·       Segui “Degustazioni. Poesia e Cucina” su Facebook:

·       Sponsor: Cantina Azienda vinicola Cantele

·       Promozione editoriale: MelBookStore, Via Rizzoli 18 – Bologna


·       Agenzia di Comunicazione:



Culturalia - Bologna, Vicolo Bolognetti 11
Tel. 051 6569105 fax 051 29 14955,
info@culturaliart.com www.culturaliart.com

giovedì 17 maggio 2012

MA MAISON N'EST PAS GRANDE



Mostra di arte contemporanea 
Ma Maison n'est pas grande
A cura di Askosarte
Inaugurazione domenica   27 maggio alle ore 19,00 presso il Project Space di Askosarte  Solarussa (OR)



Per l'evento, è stato chiesto ai 16 artisti  invitati (8 scrittori e 8 artisti visivi che lavoreranno in coppia) di concepire il progetto espositivo in connubio creativo, aprendosi affinché il testo e l'opera visiva (performance, video, installazione, foto ecc) si influenzassero e penetrassero fino a diventare un'opera unica.

La maison è intesa come quel cuore bianco dove tanto sapere è scritto senza nemmeno un grammo d'inchiostro, ed è sia tema per sviluppare i progetti, sia metafora (per il lavoro in sinergia) dell'incontro con l'altro.

La location è la casa campidanese di Askosarte  adibita a spazio espositivo che ha già ospitato al suo interno diversi eventi.


i n f o
3476654722
3407201761
askosarte@yahoo.it
www.askosarte.it







Anna Rita Chiocca con Marcello Scalas_Silvia Dorascenzi con Gianfranco Mura
Ivo Serafino Fenu con Pietro Sedda_Savina Dolores Massa con Tonino Mattu
Alda Merini con Giusy Calia_Gianni Nieddu con Roberta Filippelli
Chiara Schirru con Michele Mereu_Alessandra Pigliaru con Antonella Spanu


MA MAISON N'EST PAS GRANDE
Spazio Askosarte_Solarussa
27 maggio_10 giugno 2012
opening ore 19,00



batticuore, strappacuore, struggicuore, malincuore, buoncuore, chiavacuore, contracuore, giustacuore,  paracuore,  tremacuore, telecuore, crepacuore, attacco di cuore, a malincuore, amico del cuore, a cuor leggero, a forma di cuore, affari di cuore, amami con tutto il cuore, il cuore, al cuor non si comanda, Bum Bum Bum battito del tuo cuore, cuore artificiale, cuore trafitto, cuore infranto, cuore spezzato, cuore solitario, cuore rossoblu, cuor di leone, cuore di pietra, cuore di ghiaccio, cuore d'oro, Bum Bum Bum cuore di mamma, cuor di coniglio, cuore indomito, con tutto il cuore, col cuore in gola, con il cuore in mano, con l'affanno nel cuore, cuori di carciofini, cuore a cuore, debole di cuore, di buon cuore, di cuore tenero, dal profondo del cuore, 2 cuori e una capanna, donna di cuori,  dama di cuori, fitta al cuore, intervento a cuore aperto, in cuor mio, i santissimi cuori di Maria e di Gesù, lontano dagli occhi lontano dal cuore, murmuri del cuore, mi si stringe il cuore, mi si allarga il cuore, mi metto il cuore in pace, mi fai battere il cuore, mi stai a cuore,nel cuore dell'inverno, nel cuore della notte, nel cuore della città, soffio al cuore, sacro cuore, senza cuore, scaldi il cuore, posta del cuore, puro di cuore, prendere a cuore, ridere di cuore, re di cuori, regina di cuori, rubacuori, strage di cuori, ti stringo al cuore,  tocchi le corde del mio cuore, ti apro il mio cuore, un tuffo al cuore, voglio un posto nel tuo cuore

"What I carry in my heart brings us so close or so far apart. Only love can make love".
(That Voice_
Peter Gabriel)


In molte forme di religiosità riveste particolare valore e fondamento la cultura del cuore, considerato nella sua sostanza, "il luogo" della conoscenza assoluta ed il centro dell'essere umano.
Per i sufi il corpo umano è il «tempio» di Dio, e nella «nicchia» del suo cuore, brilla la «lampada», cioè la sua luce, cioè il suo ricordo.
Per recuperarne memoria però, colui che cerca Dio, deve aspirare alla purezza del suo cuore, intesa, in primis, come depurazione dagli attributi dell'io e dall'ansia provocata dal peso delle preoccupazioni mondane e dagli insulsi discorsi.
Come scrive Jalàlo'd-Din Rumi (1207-1273), mistico e poeta fondatore dell'ordine dei dervisci danzatori, per contemplare la propria essenza e trovare tutte le scienze dei profeti, senza libri, senza professori, senza maestri, è sufficiente guardare un cuore bianco come la neve.
Il cuore è la via che unisce l'uomo a Dio anche per chi segue la parola di Gesù, che nel sermone sulla montagna – secondo il Vangelo di Matteo – afferma, beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.
Per vedere Dio dunque, non è necessario essere belli, ricchi o potenti, basta avere un cuore semplice, unico vero centro dell'uomo a cui Dio si rivolge, che diventa nella sua forma più pura, punto di raccordo tra cielo e terra, tra spirito e corpo, tra umano e divino.
Questo spiegherebbe il perché quest'organo, dotato di memoria, fonte della pienezza, della coscienza e di tutti i pensieri dell'io, sede dello spirito e del ricordo di Dio, debba essere considerato anche il nucleo dell'amore.
Anzi, proprio perché contiene l'amore, diventa sede naturale dello spirito che non potrebbe sopravvivere, né tanto meno essere eterno, in un cuore che ne fosse privo.
In un simile scenario, dunque, il senso del nostro vivere diventa un viaggio di ritorno al solo luogo che possiamo chiamare "casa": il cuore spirituale.
Anche gli antichi Egizi sembra fossero convinti che il cuore fosse la casa dell'anima; alla loro morte essi dovevano presentarsi dinanzi al Dio Anubi, che solo dopo averne pesato il cuore, ne decideva la sorte.
Il peso del nostro cuore parrebbe pertanto determinante per la salvezza spirituale, ma anche qui, vivi sulla terra, il tipo di "carico" appare importante, se è vero, come afferma Peter Gabriel in in That Voice, che è ciò che portiamo nel nostro cuore a renderci con gli altri, così intimi, o al contrario così distanti.
E un carico d'amore è il solo che possa generare altro amore.
Chiara Schirru



mercoledì 16 maggio 2012

MADE IN THE UK: lo stile di strada dal Punk alla Thatcher

24 maggio – 12 luglio 2012 ONO arte | Via Santa Margherita 10 | Bologna Comunicato Stampa Giovedì 24 maggio alle ore 18 sarà inaugurata, in Via Santa Margherita 10 a Bologna, la mostra “Made in the UK: lo stile di strada dal Punk alla Thatcher”, grande monografica di Janette Beckman. ONO arte, dopo varie indagini sulle correnti artistiche e musicali del secondo Novecento, ha deciso di tirare le fila e di spostare la sua attenzione sulla gente di strada. Gli anni che vanno dalla fine dei ’70 a metà 80’ furono per la cultura anglosassone duri e bui, ma al tempo stesso si dimostrarono pieni di creatività; nacquero in questo periodo, momento di maggiore affermazione della cultura giovanile, molti degli stili che ancora oggi influenzano la cultura popolare. La mostra presenta quindi, negli scatti di Janette Beckman, i diversi movimenti non tramite i loro protagonisti, ma attraverso la gente comune. Punk, Mod, Skinhead, 2 Tone, e Rockabilly vengono documentati dalla Beckman che comincia la sua carriera di fotografa per la famosa rivista musicale Melody Maker; il lavoro al settimanale le consente un rapporto diretto con i più importanti artisti della scena dell’epoca tra cui i Clash, i Sex Pistols, i Jam, gli Undertones, gli Specials, i Ramones o Echo and the Bunnymen. Oltre ai vari gruppi però, la Beckman immortala quella generazione radicale che considerava ogni singolo punk, mod, skin e teddy boy importante tanto quanto le band alle quali facevano riferimento. I protagonisti della mostra sono quindi ragazzi di strada, giovani che non solo curavano il proprio stile ma, indipendentemente da quale fosse, ne creavano uno proprio. Questa generazione, figlia della “working class”, fu forse la prima ad avere una reale coscienza di sé. Non vi era separazione tra gruppi e fan, non vi erano regole o manuali; era la generazione del D.I.Y, abbreviazione di “Do it Yourself”, dello stile fatto da sé dalle band così come dai fan, fossero essi punk, mod, skin, ska, reggae, soul o la nuova ondata new wave. L'auto produzione e l'auto affermazione, le cifre stilistiche di questi giovani, trovavano contemporaneamente espressione negli stili e nei modi più diversi, spesso coesistenti seppur in contraddizione. La Beckman li fotografa tutti, indistintamente, in modo vivo e lucido. Con lei che li definisce "interessanti tanto quanto le band" diventano alcuni, fra i primi protagonisti, della Street Photography contemporanea. Quando, nella Londra di metà anni ‘80, iniziano ad affermarsi band che propinano un pop patinato e lontano da ogni velleità di cambiamento politico-sociale, come gli Wham! o i Duran Duran, e il centro culturale e la fucina artistica, si spostano negli Stati Uniti, la Beckman stessa si trasferisce oltreoceano per documentare il nuovo fermento e la nascente cultura hip hop e rap. Janette Beckman Janette Beckman, è una fotografa documentarista che vive e lavora a New York. Londinese di nascita, entra in contatto con l’arte frequentando la King Alfred School a Hampstead. Nel 1969 frequenta la St. Martin School of Art e, successivamente, insegna fotografia in un collage di Londra. Intraprende la sua prolifica carriera fotografica agli albori del punk rock lavorando per “The Face” e “Melody Maker”. Ha immortalato gruppi come The Clash, cantanti come Boy George, e realizzato tre copertine degli album dei Police. Si trasferisce a New York nel 1982 per documentare i pionieri dell’hip hop e gli stili degli anni ottanta, scatti poi raccolti nel libro “The Breaks, Stylin and Profilin 1982-1990". Le sue fotografie sono state recentemente esposte alla Proud London, alla Morrison Hotel Gallery NYC, alla Tower RecordsTokyo, alla Collette Paris, alla Blender Gallery Sydney e alla Arkitip Los Angeles. Oggi continua a fotografare musicisti, gente comune e stile di strada per clienti come Kangol, KBl, Schott e Casio ossessionati dallo stile di strada e dalla cultura giovanile. Agenzia di Comunicazione: Culturalia di Norma Waltmann Agenzia di comunicazione Bologna, Vicolo Bolognetti 11 Tel. 051 6569105 fax 051 29 14955 info@culturaliart.com www.culturaliart.com

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