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lunedì 26 settembre 2016

Vanni Cuoghi @MEB Museo Ebraico di Bologna


Vanni Cuoghi: Da Cielo a Terra
MEB Museo Ebraico di Bologna 
via Valdonica 1/5 
Bologna, dal 17 novembre al 15 dicembre

a cura di Ivan Quaroni e Giuseppe Pero.
Testo in catalogo  di Ivan Quaroni


Inaugura giovedì 17 novembre,  alle 18 presso il MEB Museo Ebraico di Bologna,  via Valdonica 1/5 la mostra "Da Cielo a Terra"  con opere di Vanni Cuoghi 

La parola "ghetto" compie  cinquecento anni  ed è  nata a Venezia  proprio nel 1516.

Su un fazzoletto di terra, già contaminato  da scorie della lavorazione dei metalli, si insedia la comunità Ebraica a cui la Serenissima concede l'isola. 
Qui, come in ogni ghetto ebraico,  ci si accorge di  come gli spazi siano colmi di storie, leggende, superstizioni e immaginazioni, tanto da impregnarne ogni singola parete.

Scrive Vanni Cuoghi: "Questa densità sentimentale  mi ha portato a immaginare che qui abbiano vissuto tutti gli Ebrei del mondo e  di tutte le epoche  e questo ha generato  delle amplificazioni narrative… Hoimmaginato che ogni ghetto  fosse un'isola vista dell'alto. 

Nelle vie si sono succedute e intrecciate, nel corso dei secoli, le storie di un popolo: a Bologna Achille Bocchi e il Vignola si consultano con un rabbino per l'iscrizione da apporre in facciata e Corto Maltese si aggira, in una notte d'estate,nel cimitero scomparso di via Borgolocchi. 

A Ferrara è ambientato, con un frame del film, il mio omaggio al Giardino dei  Finzi- Contini, mentre, di Roma, ho voluto rappresentare il mercato del pesce che si teneva nel Portico D'Ottavia."

La mostra comprende una quarantina di diorami realizzati in carta e dipinti ad acquerello e due libri d'artista.

 Uno di questi rappresenta la condanna al rogo di 25 Ebrei nel 1556 ad Ancona , mentre il secondo rappresenta la triste storia del caso Mortara , le cui  vicende si svolsero prima dell' unità d'Italia e che saranno raccontate nel film di Steven Spielberg The Kidnapping of Edgardo Mortara, le cui riprese inizieranno nel 2017. 
Il film è  tratto dal libro di David Kertzer "Prigioniero del Papa re" (Rizzoli)

La mostra è la prosecuzione ideale di quella tenutasi a Milano, nel dicembre 2015, presso la Galleria di Giuseppe Pero: "Da Terra a Cielo". 
Lo scambio dell'ordine delle parole, nel titolo, è riferito allo sguardo dall'alto con cui vengono rappresentate, in modo schematico, le planimetrie dei principali ghetti ebraici italiani. 


La mostra è a cura di Ivan Quaroni e Giuseppe Pero.
Testo in catalogo  di Ivan Quaroni

Vanni Cuoghi : Da Cielo a Terra

MEB Museo Ebraico di Bologna via Valdonica 1/5 Bologna
dal 17 novembre al 15 dicembre 

da domenica a giovedì 10.00- 18.00
venerdi 10.00 -16.00
chiuso sabato e festività ebraiche.

per info tel +39 051 235430
mail info@museoebraicobo.it
oppure 
www.giuseppepero.it
info@giuseppepero.it
02 6682 3916

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Opening on Thursday 17 November, at 18.00, at MEB Museo Ebraico of Bologna, Via Valdonica 1/5, of the exhibition "Da Cielo a Terra" with works by Vanni Cuoghi 
The word "ghetto" has been around for exactly 500 years now, after being coined in Venice in 1516.
The Venetian Republic set aside a portion of land – an island contaminated by slag from metal foundries – for the Jewish community. Here, as in every Jewish ghetto, we realize that the spaces are packed with stories, legends, superstitions and imagery, extending to every single wall.

Vanni Cuoghi writes: "This emotional density has led me to imagine that all the Jews of the world and of all eras have lived here, and this has generated narrative amplifications… I imagined that every ghetto was an island seen from above. In the streets, across the centuries, the stories of a people have unfolded and intertwined: in Bologna Achille Bocchi and Vignola consult a rabbi for the inscription to place on a facade, and Corto Maltese wanders, on a summer night, in the vanished cemetery of Via Borgolocchi. My tribute to the Garden of the Finzi-Contini is set in Ferrara, with a frame from the film, while from Rome I have represented the fish market that was held in the Porticus Octaviae."

The exhibition presents about forty diaramas made with paper and painted with watercolors, and two artist's books.

One of them represents the death sentence by burning of 25 Jews in 1556 in Ancona, while the second tells the sad story of the Mortara case, events that took place prior to the Italian unification and will be narrated in the film by Steven Spielberg The Kidnapping of Edgardo Mortara slated to be shot in 2017. The film is based on the book of the same title by David Kertzer.

The exhibition is the ideal continuation of the one held in Milan in December 2015 at Galleria Giuseppe Pero: "From Earth to Sky." The swapped order of the words the terms of the title refers to the perspective from above with which the maps of the main Italian Jewish ghettos are represented. 

Exhibition curated by Ivan Quaroni and Giuseppe Pero.
Catalogue essay by Ivan Quaroni.
Vanni Cuoghi: Da Cielo a Terra (From Sky to Earth)
MEB Museo Ebraico of Bologna
Via Valdonica 1/5 Bologna
From 17 November to 15 December 

Sunday – Thursday, 10.00 – 18.00
Friday 10.00 – 16.00
Closed on Saturdays and Jewish holidays.

For info tel +39 051 235430
Mail info@museoebraicobo.it
or
www.giuseppepero.it
info@giuseppepero.it
02 6682 3916






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domenica 25 settembre 2016

Silenzio è morto!


SILENZIO È MORTO


Ma purtroppo nessuno ha scritto niente semplicemente perché nessuno lo ha mai saputo, del resto nessuno sapeva che era vissuto, come nessuno sapeva dove abitava.
Si pensi che addirittura nessuno sapeva bene cosa Silenzio avesse mai fatto o scritto, come nessuno sapeva neanche cosa avesse mai detto, del resto il povero Silenzio era talmente silenzioso che nessuno si era mai accorto di lui. Silenzio era taciturno al punto tale che esiste ancora qualcuno che dubita sia mai esistito, ma io e pochi altri sappiamo bene quale siano i fatti.
Il fatto è, che Silenzio era cosi silenzioso, così silente che è semplicemente morto, è morto e basta, è morto in silenzio, talmente in silenzio che nessuno se né accorto, del resto questo era il suo stile, e nessuno avrebbe potuto accorgersi della sua partenza proprio come nessuno si era mai accorto della sua venuta e tanto meno della sua presenza.
Caro Silenzio spero tu stia ora riposando finalmente in pace e in silenzio, lì nel tuo elemento preferito e per te naturale, lì dove tutto tace, lì dove nessuno grida, lì dove nessuno protesta, lì dove nessuno parla, del resto devo confessarti che sono anche un po’ contento perché quei tuoi silenzi erano cosi assordanti e fastidiosi che qui siamo quasi tutti sollevati che tu non ci sia più.
Fattelo dire amico mio Silenzio la terra dei morti ti s’addice molto di più e lascia a noi, che silenziosi non siamo vivere, vivere, vivere facendolo sapere agli altri, ma sopratutto facendolo sapere a noi stessi.
Condoglianze sincere a tutti i parenti e amici di Silenzio.
Ho scritto questo in memoria di Silenzio
Pino Boresta

sabato 24 settembre 2016

Galleria Open Art, Prato | Conrad Marca-Relli | 8 ottobre - 10 dicembre 2016

Galleria Open Art, Prato
8 ottobre – 10 dicembre 2016

CONRAD MARCA-RELLI
Tra Figura e Astrazione

a cura di Mauro Stefanini

Inaugurazione: sabato 8 ottobre, ore 17.30



"Tra Figura e Astrazione", dall'8 ottobre al 10 dicembre 2016, Conrad Marca-Relli alla Galleria Open Art di Prato (Viale della Repubblica, 24). Curata da Mauro Stefanini, l'esposizione sarà inaugurata sabato 8 ottobre alle ore 17.30.
A più di dieci anni dalla mostra "Conrad Marca-Relli – Tensioni Composte", la galleria Open Art di Prato, in collaborazione con l'Archivio Marca-Relli e la Galleria d'arte Niccoli di Parma, presenta una retrospettiva dedicata al grande artista americano, fondatore nel 1949 dell'8th Street Club con Rothko, Kline e De Kooning e, insieme agli stessi, nel medesimo anno, organizzatore dell'importante mostra "Ninth Street Show", ritenuta la prima esposizione dell'espressionismo astratto.
Dagli anni Quaranta fino alla metà degli anni Ottanta, attraverso più di quaranta lavori, l'opera di Marca-Relli sarà indagata all'interno di questo percorso, a partire dagli esordi legati a un approccio figurativo fino ai collage, tecnica che ha rivisitato con esiti riconosciuti come profondamente originali e spesso su scala monumentale, alle ricerche legate all'astrazione come esito di una sintesi pittorica. 
Molto prestigiose le provenienze delle opere in mostra, la storia di molte delle quali infatti, si è incrociata con le principali gallerie che hanno contribuito direttamente alla crescita ed alla promozione dei Maestri del movimento artistico più importante del Novecentole newyorkesi Kootz e Marlborough Gallery, la Makler Gallery di Philadelphia.
Marca-Relli ha avuto un ruolo centrale in un sistema di rapporti e contrapposizioni che hanno attraversato l'arte del secondo Novecento tra Europa e America: questa mostra presenterà una selezione di opere che permetterà di restituire un'ampia prospettiva storica, il suo rapporto con il classicismo e la centralità del ruolo della figura nel suo lavoro.
Considerato uno dei principali esponenti dell'espressionismo astratto, i suoi collages sono esposti nei musei Solomon R. Guggenheim e Withney, ma anche al MoMA e al Metropolitan, dove una sua tela monumentale campeggia di fianco ad un lavoro del suo intimo amico Jackson Pollock, nella sala principale dedicata all'Action Painting.
In occasione della mostra sarà pubblicato un catalogo bilingue, edito da Carlo Cambi editore, con testi critici di Marco Scotti.
L'archivio Marca-Relli, attivo dal 1997 a Parma (nato per volontà dell'artista), ha lo scopo di conservare, promuovere e diffondere la conoscenza dell'opera del Maestro Conrad Marca-Relli.
L'esposizione sarà visitabile fino al 10 dicembre 2016, da lunedì a venerdì con orario 15.00-19.30, sabato ore 10.30-12.30 e 15.00-19.30, chiuso domenica e festivi. 



DATE
08 ottobre  10 dicembre 2016                  
VERNISSAGE
Galleria Open Art
Viale della Repubblica, 24 – Prato 
Sabato 8 ottobre, ore 17.30
INFO & ORARI
15.00-19.30 lunedì-venerdì
10.30-12.30 15.00-19.30 sabato
Chiuso domenica e festivi
www.openart.itgalleria@openart.it
MONOGRAFIA
Carlo Cambi Ed. - ITA/ENG.
Testi critici di Marco Scotti


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Dal 24 settembre 2016 all'8 gennaio 2017 a Ferrara la grande mostra di Palazzo dei Diamanti: "Orlando furioso 500 anni". Da vivere con il consorzio Visit Ferrara.


Tornei e cavalieri, amori, desideri ed incantesimi. Cosa immaginava Ludovico Ariosto? Cosa c'era nella sua mente mentre componeva l'Orlando furioso

In occasione dei 500 anni dalla prima edizione del poema, avvenuta a Ferrara nel 1516, la città simbolo del Rinascimento dedica una grande mostra al poeta e alla sua opera, uno dei capolavori della letteratura di tutti i tempi. 

Dal 24 settembre 2016 all'8 gennaio 2017, a Palazzo Diamanti va in scena l'esposizione "Orlando Furioso 500 anni. Cosa vedeva Ariosto quando chiudeva gli occhi". Un viaggio straordinario nel mondo ariostesco, che racconta attraverso dipinti, sculture, armi, arazzi, libri e oggetti la realtà, il contesto storico e sociale in cui si muoveva il poeta. 

Un letterato dal legame indissolubile con la città di Ferrara, che lo celebra con tanti eventi e che grazie al consorzio Visit Ferrara – che unisce circa 90 operatori turistici di tutta la Provincia – trasporta conduce i visitatori nelle trame dell'Orlando furioso e nei luoghi vissuti da Ariosto.

La mostra di Palazzo dei Diamanti è a cura di Guido Beltramini e Adolfo Tura, organizzata da Fondazione Ferrara Arte e dal MiBACT. Il fulcro dell'esposizione è il poema e l'universo che vi è racchiuso. 

La prima edizione dell'Orlando furioso, infatti, viene posta al centro del percorso espositivo, che nella prima parte accompagna il visitatore nel contesto nel quale il poema sarà ambientato e nell'immaginario ariostesco. 

Così si succedono le opere dedicate al mondo cavalleresco, alla giostra e alla battaglia, all'elegante vita di corte, per poi entrare, nel cuore del poema. Per farlo, sono stati individuati i due temi principali: la follia e il desiderio, attraverso capolavori, documenti e manufatti. 

E poi le opere dei grandi artisti del tempo: da Mantegna a Raffaello, da Tiziano a Michelangelo, strettamente connesse con la storia della corte estense.

Per esplorare il mondo ariostesco, il consorzio Visit Ferrara ha pensato a speciali esperienze da vivere nelle incantevoli atmosfere dell'Orlando furioso

Con il pacchetto "Orlando Furioso 500 anni", valido per tutti i fine settimana di apertura della mostra di Palazzo dei Diamanti, si dorme a Ferrara per una notte con prima colazione, si visita l'esposizione grazie al biglietto d'ingresso incluso nel pacchetto, e si partecipa ad una visita guidata la domenica mattina nei luoghi del poeta. Il prezzo parte da 69 euro a persona. 

Il programma di 2 notti "Vivi la Ferrara di Ariosto", include anche la MyFe Card, valida 3 giorni, per visitare tutti i musei di Ferrara e i luoghi Ariosteschi. Il prezzo parte da da 125 euro.

Quanti vogliono immergersi nell'universo di "Ariosto a Ferrara. La magia, l'incanto", partecipando solo alle visite guidate, incluse nei pacchetti, possono prenotare il tour di 2 ore sul sito di Visit Ferrara (8 euro). 

L'itinerario tocca, tra gli altri punti di interesse, i principali monumenti del centro storico rinascimentale ferrarese, la tomba di Ariosto e la Biblioteca Ariostea, il Castello Estense, luogo di incontro di artisti e letterati, dove Alfonso I si faceva leggere l'Orlando Furioso. 

Tutte le offerte su::
www.visitferrara.eu/it/attrazioni/orlando-furioso-500-anni-2
  
Per informazioni e prenotazioni: Consorzio Visit Ferrara
Via Borgo dei Leoni 11, Ferrara (FE)
Tel. 0532 783944, 340 7423984
E - mail:
 assistenza@visitferrara.eu




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Laura Giardino - Solo Show - 29 settembre/22 ottobre, Privateview Gallery, Torino

Laura Giardino
a cura di Elena Pontiggia
29 settembre – 22 ottobre 2016

Privateview Gallery
via Goito 16 - Torino
PRIVATEVIEW prosegue la programmazione con una mostra di Laura Giardino. 
L'artista milanese ha al suo attivo importanti collettive in spazi istituzionali nonché una solida bibliografia
Sono stati molti i critici che hanno voluto raccontare il lavoro di Laura, un lavoro che se ad un primo sguardo sembra abbastanza lineare, si scopre poi ricco di sfumature e di substrati e di un mistero che conquista. 
Oggi più che mai il suo lavoro è giunto ad una svolta. 
Le tele sono totalmente consapevoli, lo stile ormai imprescindibile, tutto questo senza mai abbandonare o perdere di vista la radice "underground" nel senso più colto del termine.


Lo ha descritto per noi la curatrice, Elena Pontiggia, "… parlando della pittura di Laura Giardino, vorremmo iniziare da quell'aspetto apparentemente marginale del suo lavoro che è il colore: un colore che non sempre si può riprodurre e che va proprio visto da vicino.
Certo, a un primo sguardo i suoi quadri possono sembrare incentrati sul disegno, l'architettura, l'ordine e la sintassi delle forme. Laura ama la geometria, la nitidezza del segno, la precisione della linea. Sa che non c'è niente di più misterioso della chiarezza e quindi disegna come su una immaginaria tavola pitagorica, dove figure e cose sono disposte secondo numero e misura e ogni oggetto è depurato dal superfluo, in modo che i particolari non vi abbiano luogo né parte. Il disegno, allora, diventa un profilo mentale in cui la realtà non è più ciò che vediamo, ma che pensiamo. E di cui forse abbiamo paura.
Eppure, anche se il suo lavoro nasce dal disegno, non meno decisivo è il modularsi del colore. Laura gioca sulle sfumature, sui cangiantismi, sull'improvviso venir meno di un tono, come se la luce giungesse inaspettatamente a imporre le sue gerarchie".
L'opera di Laura Giardino ha la capacità di infilarsi tra le pieghe dell'animo umano, dove accede con la sua apparente tranquillità; lo spettatore si trova di fronte ad un'immagine che immediatamente gli rimanda l'impressione di pacatezza e ordine. 
La composizione delle forme, i colori, tutto pare rassicurarlo… ma non appena si entra nel quadro si percepisce la sottile inquietudine che lo anima. 
Come sottolinea Elena Pontiggia "Quella atmosfera, ci si potrebbe chiedere, sarebbe così intensa se non nascesse anche da uno scarto, da un'eresia, da una crisi di nervi (educata e sommessa, ma pur sempre crisi) del colore? Forse sì. Forse è sufficiente cercare di penetrare nei luoghi deserti dell'artista per avvertire una sottile emozione. Quello che però bisogna aggiungere, in apertura di partita, è che il lavoro di Laura Giardino non è neoconcettuale e nemmeno neopop, anche se può attingere ai linguaggi dell'uno e dell'altro. Nasce invece da una artigianalissima lotta, condotta corpo a corpo, con la tela, col foglio, con l'opera, in cui il colore gioca una partita cruciale.
In quelle "improvvise irrequietezze della composizione" sta dunque la forza del lavoro di Laura Giardino. 
La quale non si accontenta di padroneggiare perfettamente le linee e il colore, ma si diletta invece nell'infondere nei suoi quadri quel sottile strato di inquietudine che presagisce il dramma. 
Dramma che non necessariamente avverrà ma che, nell'arte come nella vita, incombe su di noi.


Laura Giardino
Milano 1976, vive e lavora a Milano

SOLO-SHOWS
2015 Blind Spot, curata da Marina Spada, AreaB, Milano IT (cat.)
2014 Aperture/Aperturas, curata da Carmelo Di Gennaro, Istituto Italiano di Cultura di Madrid
2013 Vertigine, curata da Chaira Ronchini, CAOS, Terni, So quiet..., curata da Igor Zanti, AreaB, Milano
2011 Stills, curata da Alberto Mattia Martini, Gestalt Gallery, Pietrasanta,
2010 Put the blame on Mame, curata da Ivan Quaroni, Galleria Federica Ghizzoni, Milano

COLLETTIVE
2015 Praestigium Contemporary Artists from Italy, curata da Luca Beatrice, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino
2014 Benvenuti a Ditroit, curata da Agnese Guido, Galileo Sironi, MM Dateo, Milano
2013 Carta Canta, Antonio Colombo Arte Contemporanea, Milano
2012 Subterranean Modern, From Punk to Urban Art, curata da Giacomo Spazio, via Tortona 32, Milano, POPism, L'arte in Italia dalla teoria dei mass media ai social network, curata da Luca Beatrice, Fondazione Michetti, Francavilla al mare
(vincitrice del Michetti Prize 63th edition)
2011 Casa AUT(SIKANIA RISING PROJECT), curata da Laboratorio Saccardi,
Ex casa Badalamenti, Cinisi, 12° Premio Cairo, curato da Luca Beatrice, Palazzo della Permanente, Milano, Vulpes Pilum Mutare, curata da Carolina Lio, Infart Collective, Museo Civico, Bassano del Grappa
2010 Reality Pop, Gestalt Gallery, Pietrasanta IT, Latino Pop, curata da Ivan Quaroni, AreaB, Milano, Sotheby's per Adisco, Sotheby's, Milano
2009 The whore-house within me, Limited No Art Gallery, Milano 
Crudo, Palazzo Chianini, Arezzo
2008 A Momentary lapse of reason, curata da Ivan Quaroni, Studio d'Arte Fioretti, Treviolo
Patterns, curated by Ivan Quaroni, Spazio Comunale Radio, Meda


Privateview Gallery
Laura Giardino
29 settembre – 22 ottobre 2016
Via Goito 16, Torino
dal martedì al sabato dalle 15 alle 19, mattino su appuntamento



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